Talos
- Alla scoperta del mito

- 10 apr
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Talos è, nella mitologia greca, un gigante di bronzo alimentato dall'icore, stessa sostanza che si diceva scorresse nelle vene delle divinità.
La parola Talos in dialetto cretese era associata al sole, ed esistono svariate versioni su chi abbia costruito il gigante e sul suo scopo.
La prima narra di come il gigante sia stato forgiato da Efesto, sotto richiesta di Zeus per proteggere Europa e la città di Creta da rapitori e saccheggiatori.
Un'altra versione ci dice che il gigante fu un dono di Efesto a Minosse, e che fu incaricato di proteggere l'isola mettendo in fuga nemici che tentavano di sbarcarvi, o di fermare i cittadini senza il consenso del re. Ogni giorno faceva il giro dell'isola armato e pronto per scagliare enormi pietre e non esitava a buttarsi nel fuoco fino ad una elevatissima temperatura per poi schiantarsi sui suoi nemici stritolandoli e bruciandoli.
A prescindere dalla storia delle sue origini, tutte le versioni descrivono il gigante allo stesso modo.
Talos era stato forgiato con una vena, al cui interno scorreva icore, che correva dal collo fino alle caviglie, dove era sigillata da chiodi di bronzo.
Il suo compito era quello di proteggere l'isola di Creta, che non aveva mura, e per farlo lanciava pietre e massi verso le navi non invitate. Se le navi continuavano ad avanzare, il gigante riusciva a riscaldarsi fino al punto di prendere fuoco, e in questo modo spaventava a morte gli equipaggi.
Aveva inoltre una funzione religiosa, in quanto trasportava per tutta l'isola, per tre volte all'anno, le pesanti tavole di bronzo su cui erano scritte leggi divine.
La leggenda vuole che quando la spedizione degli Argonauti giunse sull'isola, sia stato reso pazzo, o sedotto, da Medea fino al punto di togliersi i chiodi di bronzo dalle caviglie, facendo così fuoriuscire tutta la sua linfa vitale, e di conseguenza morire di lì a breve.



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