Sleipnir
- Alla scoperta del mito
- 13 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Parliamo di un altro figlio di Loki, anche questo con una storia un po' particolare...
A causa dei continui attacchi subiti da giganti e altre creature, gli dèi di Asgard decisero, durante una riunione di emergenza, di costruire un muro che circondasse la loro capitale.
Si misero quindi alla ricerca di un abile costruttore, ma le selezioni non andarono tanto bene; tutti quelli che si presentarono furono d'accordo sul fatto che per costruire un muro di tale portate ci sarebbero voluti anni e anni, mentre agli dèi serviva subito.
Proprio quando stavano per abbandonare il progetto si presentò loro un misterioso costruttore che promise di costruire l'intero muro in un solo anno (diciotto mesi per alcune versioni ndr), in cambio della mano della bellissima dea Freya.
Le divinità rifiutarono subito, non avrebbero mai accettato di separarsi da Freya, ma Loki intervenne avendo già in mente uno dei suoi astuti piani.
Accettò la richiesta del costruttore, ma gli disse che se non avesse terminato il muro entro un anno esatto, il patto sarebbe stato sciolto. Il costruttore fu d'accordo e i lavori iniziarono subito.
Il misterioso costruttore si rivelò davvero abilissimo nel suo lavoro, e con l'aiuto del suo possente cavallo Svadilfari.
Di giorno lavorava e di notte trasportava le pietre con il suo cavallo, e agli dèi pareva straordinario il lavoro che quest'ultimo poteva compiere, tant'è che pareva che più di metà del lavoro veniva fatta dall'animale anziché dal fabbro.
Il lavoro pertanto procedeva molto speditamente e, a solo tre giorni dalla fine dell'inverno, mancava solo la costruzione della porta per ultimare il lavoro. Allora gli dèi si riunirono in consiglio, e accusarono Loki per l'imminente perdita di Freya.
Il trickster però non si diede per vinto e giurò di porre rimedio alla situazione.
La sera stessa, Loki si tramutò in una splendida puledra e nitrì attirando Svadilfari. Questi strappò subito le briglie e seguì il dio trasformato nel bosco, lasciando il costruttore da solo.
Il fabbro, adirato per la perdita del cavallo e per il non poter concludere il lavoro, mostrò la sua natura da gigante e cercò di attaccare Asgard, insultando gli dèi per il loro trucco. In pochissimi momenti Thor gli fu addosso e con il suo martello Mjollnir lo uccise senza problemi.
Freya era salva e il muro costruito.
Tutto bene per gli dèi.
Tranne che per Loki.
L'astuto dio non fu in grado di scampare al desiderio di Svaldifari e si ripresentò solo qualche mese più tardi con il frutto del loro incontro.
Un cavallo grigio, dotato di otto zampe e di una velocità inaudita.
Quel cavallo era Sleipnir. La miglior bestia di tutte, in grado di cavalcare il cielo e le acque.
Per le sue straordinarie qualità venne chiesta in dono a Loki da Odino, che ne fece il suo destriero.
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