Ondina - La ninfa del lago di Carezza
- Alla scoperta del mito
- 20 apr
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Secondo la leggenda, tantissimi anni fa nel lago di Carezza, in Val d'Ega e non tanto lontano da Bolzano, viveva Ondina, una stupenda ninfa che era solita salutare i viandanti con il suo delizioso canto.
Un giorno da quelle parti passò lo stregone di Masaré, che sentendola cantare se ne innamorò all'istante e impiegò ogni sua capacità magica per conquistare Ondina, ma la ninfa era molto schiva e dopo ogni approccio si rituffava in acqua facendo perdere le sue tracce.
L'uomo, disperato, chiese aiuto allora alla strega Langwerda, la quale progettò un piano: l'uomo doveva travestirsi da mercante di gioielli e stendere poi un arcobaleno di gemme preziose tra le montagne del Catinaccio e del Latemar. Poi si sarebbe dovuto recare al lago e attendere che la ninfa uscisse dalle acque.
Lo stregone creò uno stupendo arcobaleno, lo posizionò come indicato tra le due montagne e si recò al lago dimenticando però di travestirsi da mercante.
La ninfa, incantata dall'arcobaleno, uscì dall'acqua ma riconobbe immediatamente il suo corteggiatore e si immerse subito di nuovo, senza farsi più vedere da anima viva da quel momento in poi.
Lo stregone capì il suo errore e, sconvolto e disperato, strappò l'arcobaleno dal cielo distruggendolo e facendo così cadere le gemme lungo tutta la superficie del lago.
Ed è per questo che ancora oggi il lago di Carezza splende di tutti i colori alla luce del sole, tanto è vero che nell'idioma ladino viene anche chiamato Lec de Ergobando, ossia Lago dell'Arcobaleno.
Ancora oggi nel lago è nascosta a una profondità di 3 metri una statua di bronzo di Ondina, visibile nei momenti in cui le acque del lago si abbassano.
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