top of page

Le Argonautiche (14) - La fine di Giasone


Medea sul carro
Medea, con i suoi figli morti, fugge da Corinto su un carro trainato dai draghi. Germán D. Hernández Amores. Olio su tela. 1887

Grazie alla leggendaria reputazione che Giasone si era guadagnato dopo il suo viaggio con gli Argonauti, Creonte, il sovrano di Corinto, lo accolse quando lui e Medea furono esiliati dalla loro terra natale.

Giasone e Medea ebbero tre figli nei dieci anni in cui vissero a Corinto in relativa pace. Durante questo periodo, Giasone notò che la giovane principessa Glauce, che era solo una bambina quando era arrivato a Corinto, era maturata in una splendida donna. Nel frattempo, il tempo e la maternità avevano indebolito la bellezza giovanile di Medea.


Creonte, che non aveva eredi maschi per succedergli, apprese che Giasone era interessato a sua figlia. Lo persuase allora a lasciare Medea e a sposare Glauce, offrendo a Giasone la possibilità di ereditare il regno alla morte del monarca.

Con una tale proposta, Giasone non avrebbe solo ereditato il regno, ma avrebbe anche avuto in sposa la bella principessa Glauce, che aveva già conquistato il suo cuore. Medea fu inorridita all’idea e ricordò a Giasone il suo giuramento di non abbandonarla mai. Medea, furiosa, maledisse Giasone, dichiarando che, poiché voleva tutto, avrebbe perso ogni cosa.


Re Creonte esiliò Medea dal suo regno, mentre Giasone ignorava le sue suppliche e sposava la principessa Glauce.

Poco dopo la cerimonia nuziale, Glauce ricevette un dono da Medea: una tiara sontuosa, degna di una regina, e un abito di seta orientale. Quando Glauce indossò la tiara e l'abito, iniziò a sentirsi male e a schiumare dalla bocca. La tiara sembrava anche capace di bruciarle la testa. Re Creonte cercò disperatamente di salvare sua figlia mentre moriva tra le sue braccia, ma senza successo.


Medea aveva maledetto la tiara e avvelenato l’interno dell’abito. Entrambi risultarono letali: la principessa morì e il re la seguì poco dopo.

Infuriato, Giasone corse a casa per vendicarsi di Medea. Il suo servo cercò di fermarlo, avvertendolo che ciò che avrebbe trovato lo avrebbe distrutto. Tuttavia, Giasone lo spinse da parte e si precipitò dentro. La scena che si trovò davanti era peggiore di quanto avesse immaginato. Medea aveva mantenuto la sua promessa e gli aveva tolto tutto ciò che gli era caro.


Giasone trovò i suoi tre figli morti sul pavimento.

Completamente devastato, l'eroe vide Medea andare via, in volo verso Atene su un carro mandatole dal nonno, il dio del sole Elio.


Avendo disatteso la promessa di fedeltà fatta a Medea, Giasone perse i favori della dea Era e morì solo ed infelice. Mentre dormiva a poppa della ormai fatiscente Argo, rimase ucciso all'istante da un suo cedimento: fu questa la maledizione degli dei per essere venuto meno alla parola data. Secondo una variante l'eroe morì di crepacuore dopo aver appreso la notizia dell'uccisione dei figlioletti.


Comentários


Donazione
1 €
5 €
10 €
20 €
50 €
100 €
bottom of page