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La donna dalla gamba d'oro


Donna dalla gamba d'oro

Secondo una leggenda della Val Trompia, una delle tre valli principali di Brescia, c'era una volta una donna che aveva tre figlie e che portava avanti la famiglia coltivando e lavorando i suoi campi.


Un giorno, mentre falciava il grano, la donna si ferì gravemente tranciandosi di netto una gamba.

Superato il trauma, decise di sostituire l'arto mancante con una gamba d'oro, e per farlo prese tutte le ricchezze e i gioielli che aveva e le portò da un fabbro per farle fondere, ottenendo così la desiderata preziosa gamba.

In questo modo la donna ottenne, a sua detta, due vantaggi: il primo era ovviamente riavere la gamba e poter tornare a lavorare; mentre il secondo consisteva nell'aver liberato casa sua da ogni tipo di ricchezza e di conseguenza ora poteva lasciarla incustodita senza temere intrusioni da parte dei ladri.

Tuttavia, dopo pochissimo tempo la donna si ammalò gravemente, e in punto di morte chiese alle sue tre figlie di essere seppellita insieme alla gamba, minacciando loro gravi ripercussioni nel caso non l'avessero fatto.


Le figlie lo fecero, ma passarono solo poche notti fino a quando prese dall'avidità decisero di riesumare il cadavere e recuperare la gamba.

Il problema ora era un altro.

Loro erano tre, e la gamba solo una.

Iniziarono quindi a litigare ferocemente su chi dovesse averne il possesso, e le discussioni andarono avanti per ore finché non caddero tutte e tre addormentate per lo sfinimento.


Durante la notte vennero però bruscamente svegliate da una serie di colpi sulle pareti.

Si affacciarono alla finestra e videro lo spirito della madre che reclamava la gamba.

Seppur spaventate, le ragazze non diedero ascolto alla defunta mamma, e anzi ripresero a litigare.


Il litigio le portò in uno sgabuzzino situato dietro il caminetto, e fu lì che il fantasma della donna, per vendetta, le murò vive, ponendo fine a modo suo all'intera vicenda.

Pare che ancora oggi si possano udire urlare le tre ragazze, ma non per essere liberate bensì mentre ancora litigano per il possesso della gamba.

Questa leggenda è ancora spesso usata nella zona per far sì che i bambini siano calmi, educati e rispettosi.

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