L'isola di Poveglia
- Grazia Manfellotto
- 20 apr
- Tempo di lettura: 4 min

Il luogo del nostro post è l'isola di Poveglia, famosa a livello internazionale per la sua fama inquietante. Pare addirittura che cercando su Google "The most haunted isle of the world", ossia "l'isola più infestata del mondo" compaia proprio Poveglia.
Secondo gli scettici sarebbe tutta colpa di alcune trasmissioni americane; ma procediamo con ordine, cercando di rendere giustizia alla storia e alla bellezza suggestiva del luogo.
Poveglia è un isolotto a sud della laguna veneziana, di fronte a Malamocco. Per la sua superficie può essere considerata un'isola piuttosto grande rispetto alle altre, e conta poco più di una decina di fabbricati. Il suo nome antico era Popilia, probabilmente per la vegetazione presente (pioppo in latino si dice appunto "populus") e per la sua vicinanza all'antica strada romana chiamata Via Popilia-Annia.
Negli anni è stata teatro di molte fasi storiche; diventa particolarmente florida con il reinsediamento della popolazione in seguito all'invasione longobarda del VI secolo, fino a conoscere il suo declino con la Guerra di Chioggia, combattuta tra il 1378 e il 1381. Nonostante la sconfitta subìta da parte della Repubblica di Genova, gli abitanti dell'isola, chiamati povegliotti, mantennero la loro identità, anche se dovettero spostarsi a Venezia.
Fu proprio quest'ultima a mobilitarsi, negli anni successivi, per ottenere un recupero dell'isolotto, adibendolo prima a scopi relativi al commercio e alla navigazione, e in seguito destinandola a fini sanitari, utilizzandola come lazzaretto. Sia nel nel 1793 che nel 1798 Poveglia ospitò infatti un paio di equipaggi ammalati di peste: come testimonianza di questo avvenimento è stata anche ritrovata, a Poveglia, una targa in marmo che commemora i defunti.
Tale funzione di messa in isolamento dei contagiati prima di farli poi approdare a Venezia funzionò a tal punto che riuscì a arginare anche i danni causati dal colera nel secolo successivo, tra il 1831 e il 1837. Per comprendere meglio quanto fosse efficace questa procedura basta sapere che, solo nel periodo 1831-1832, più di 700 navi si fermarono sull'isola per rispettare la quarantena.
È stato probabilmente proprio quest'ultimo aspetto a innescare la fama sinistra di Poveglia come luogo infestato dai fantasmi. Pare infatti che i contagiati, una volta deceduti, venissero bruciati e sepolti sull'isolotto stesso, come in una sorta di fossa comune. Questo portò alla nascita di leggende e storie macabre riguardanti i fantasmi che avevano cominciato a impossessarsi del territorio.
Come se non bastasse, tra il 1922 e il 1946 Poveglia divenne la sede di un edificio che ancora oggi pare essere oggetto di diverse discussioni, addirittura qualcuno ne nega del tutto l'esistenza. Tale struttura, secondo alcuni documenti di archivio, sarebbe stata una casa di riposo per anziani. Altre fonti propendono invece per una teoria molto più inquietante: la costruzione avrebbe ospitato un manicomio, avvalorando tale congettura con una pietra riportante la scritta "reparto psichiatria", pare tuttora presente tra le macerie del posto.
La cosa più terribile di questo ospedale psichiatrico sarebbero state tutte le pratiche illegali arrecate ai pazienti, tra cui la lobotomia, che generavano incredibili sofferenze nei malati. Si narra che il responsabile del manicomio impazzì dopo aver assistito alle crudeli torture inferte ai pazienti, gettandosi dal campanile dell'antica pieve di San Vitale per suicidarsi. L'infermiera che si ritrovò ad assistere alla scena affermò con convinzione che l'uomo non morì per lo schianto col suolo, bensì soffocato da una nebbia diffusasi improvvisamente dal terreno.
La ciliegina sulla torta sulla fama di Poveglia come posto spettrale e maledetto è avvenuta negli anni 2000 attraverso vari episodi. Nel 2001 arrivò sull'isola la trasmissione americana "Scariest Places on Earth" (ossia: i luoghi più spaventosi della terra), condotta da Linda Blair, la celebre bambina de "L'Esorcista". Ovviamente, lo show non mancò di mostrare filmati terrorizzanti, anche se a detta di molti erano scene ingigantite di proposito per non deludere gli spettatori del programma.
Nel 2009, sulla scia della nomea ormai acquisita, arrivò un'altra trasmissione, "Ghost Adventures", con a capo Zak Bagans, che decise di fare un'indagine sull'isola. Stando ai racconti del regista americano, uno spirito si impossessò del suo corpo per diversi minuti, al punto che Bagans definì l'accaduto come una delle esperienze più terrificanti mai vissute.Infine, nel 2016, un gruppo di ragazzi del Colorado decise di farsi portare a Poveglia al tramonto. Qui, dotati anche di tutta l'attrezzatura in pieno stile ghostbusters, avevano intenzione di trascorrere l'intera notte, a caccia di fantasmi e di prove della loro attività. Tuttavia, poco dopo la mezzanotte i cinque giovani cominciarono ad urlare terrorizzati, attirando l'attenzione di una barca di passaggio e richiedendo l'intervento dei Vigili del Fuoco.
Sconvolti dalla paura furono addirittura portati al Pronto Soccorso, dove ad alcuni giornalisti raccontarono di aver urlato perché avevano sentito urla e rumori spaventosi e infernali provenire dal buio.
Tuttavia, sia nella ricca letteratura che nella tradizione orale e scritta veneziana non vi è traccia dell'attuale nomea dell'isola. Per smentire questa fama immeritata è intervenuto addirittura il Cicap, dedicando un articolo all'intera vicenda.
Ad oggi Poveglia è un luogo disabitato, che sta subendo le conseguenze della progressiva erosione. Sul suo territorio è ancora possibile trovare i resti di alcuni importanti monumenti, tra cui il celebre campanile, che è tutto ciò che resta dell'antica pieve di San Vitale, e la chiesa di Poveglia, che ha conservato per anni un crocifisso ritenuto miracoloso, attualmente conservato nella chiesa di Santa Maria Assunta di Malamocco.



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