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Il Mostro della Val Stura


Mostro della Val Stura

La storia del mostro della Val Stura, sezione appenninica divisa tra la Genova e Alessandria, inizia il primo settembre 1954 con un trafiletto apparso sul Corriere della Sera.

In queste poche righe si annunciava che i carabinieri di Demonte avevano effettuato delle ricerche in tutta la zona dopo numerose segnalazioni di avvistamenti di una creatura dalla forma di un serpente lungo oltre due metri e con una cresta luccicante.

Tuttavia, si segnalava sempre nell'articolo, le ricerche non diede alcun esito.


In realtà anche il giorno prima, quindi il 31 agosto 1954, il giornale L'Unità parlava di un "mostro" avvistato nella brughiera in località Pianetto, in provincia di Cuneo, circa trenta giorni prima e che ultimamente pareva essersi rifatto vivo.

Tra i vari avvistamenti era segnalato quello di una donna del luogo che mentre portava una mucca al pascolo vide qualcosa che evidentemente la scosse al punto da cadere svenuta e di restare in stato di shock per addirittura otto giorni.

L'Unità chiudeva l'articolo parlando di "probabile allucinazione collettiva".

Fu poi quando anche altri giornali iniziarono a pubblicare la notizia, che l'opinione popolare iniziò a cambiare.


Molti infatti iniziarono a credere alla storia del mostro, e in un articolo del quotidiano popolare Gazzetta Sera arrivò la prima descrizione dettagliata della creatura: un serpente dalla testa di coccodrillo, lungo circa tre metri, al quale piaceva sguazzare nei terreni pantanosi.

E fu proprio il Gazzetta Sera a suggerire un metodo infallibile per catturare il mostro, ossia incendiare del tutto i canneti e la brughiera per stanarlo e farlo venire per forza di cose allo scoperto.


Qualche giorno dopo, membri di una non identificata "agenzia di informazione" dissero di aver visto coi loro occhi una bestia con una testa a forma di trapezio sovrastata da una cresta dentellata, e con zampe molto corte e tozze, quasi a ricordare una enorme iguana.

Anche loro consigliarono un metodo di cattura, e proposero di mandare qualche boy scout munito di corda e bastoni a stanare la bestia e poi "tranquillamente" accalappiarla.

Nonostante tutte queste "splendide" idee, la bestia non venne mai catturata e tutto l'episodio venne ben presto dimenticato, pur restando ancora adesso un mistero irrisolto.

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