Il furto di Mjollnir
- Alla scoperta del mito

- 14 mag
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Un mattino, Thor ricevette una brutta sorpresa. Al risveglio, infatti, si accorse che il suo adorato martello non era lì al suo posto. Iniziò a perlustrare casa sua in lungo e largò, ma trovò solo un messaggio che diceva che se avesse voluto rivedere il martello avrebbe dovuto recarsi nei domini del gigante Thrym e negoziare un riscatto.
Thor quindi si rivolse a Loki, ben sapendo che non esisteva nessun altro più abile di lui nelle negoziazioni, e gli chiese di presentarsi all'appuntamento al suo posto.
Loki arrivò quindi al palazzo di Thrym, e una volta al cospetto del gigante iniziò le trattative. Il gigante gli chiese di avvicinarsi il più possibile, lamentando problemi alla vista, e Loki capì subito come volgere le cose a suo vantaggio.
Dopo aver raggiunto un accordo che riteneva favorevole, il trickster tornò ad Asgard con la proposta del gigante e la presentò alle altre divinità.
Thrym avrebbe restituito il martello solo in cambio della mano di Freya. Gli dèi considerarono la proposta oltraggiosa, ma era altresì vero che senza Mjollnir, Thor non avrebbe potuto più difendere Asgard.
Loki quindi espose il suo piano.
Propose a Thor di indossare un abito da sposa e, dopo la sfuriata del dio del tuono, gli spiegò che il gigante aveva problemi alla vista e che quindi sarebbe cascato nel tranello.
Thor accettò con malavoglia e si recò al palazzo di Thrym accompagnato dallo stesso Loki travestito da ancella.
Arrivati a Jotunheim vennero accolti dal gigante coi più grandi onori e con un maestoso banchetto.
A un certo punto il gigante decise di onorare la sua parola e ordinò a un servitore di portare il martello. Il servitore lo pose proprio dinanzi a Thor, che in un istante si liberò dal travestimento e afferrò Mjollnir. Il dio del tuono uccise tutti i servitori del gigante e distrusse il cranio di Thrym con un solo colpo.
Asgard era di nuovo al sicuro, e Loki aveva una nuova storia da raccontare.



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