Il fantasma di Piazza Vacchero
- Grazia Manfellotto
- 19 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Siamo nell’importante capoluogo ligure, precisamente a Piazza Vacchero. Qui è possibile vedere, ancora oggi, una colonna con una curiosa iscrizione in latino, che tradotta ci dice: “Memoria infamante sia, di Giulio Cesare Vacchero, uomo scelleratissimo, il quale avendo cospirato contro la Repubblica, mozzatogli il capo, confiscatigli i beni, banditigli i figli, demolitagli la casa, espiò le pene dovute. A.S. 1628”.
Ma a cosa è legato tutto ciò? Ebbene, nel 1628 Giulio Cesare Vacchero, importante uomo della città, si accordò con il duca di Savoia Carlo Emanuele I per una congiura ai danni del governo genovese. Tradito in extremis da un suo compagno di congiura, il suo piano viene rivelato al Doge, il quale decide di prendere provvedimenti durissimi nei suoi confronti, ancora oggi leggibili sulla lastra riportata poco sopra. Anche Genova, quindi, ha la sua “colonna infame”, legata a quest’uomo tanto potente quanto ambiguo. Punito da una morte violenta, Vacchero con le sue azioni disonorevoli condannò inevitabilmente anche i suoi eredi all’infelicità. Questi ultimi, infatti, pur di mascherare l’infamia subìta, nel 1644 fecero costruire una fontana nell’area che un tempo ospitava il palazzo appartenuto all’uomo, fontana che ancora oggi è presente in zona e aveva il compito di celare, almeno in parte, la colonna eretta per tramandare il tradimento.
È giusto specificare, per cercare di essere il più precisi possibile, che l’attuale colonna è un rifacimento in cemento di quella originale. Di essa è rimasta solo la lapide marmorea, apposta in un secondo momento sulla copia. Inizialmente la colonna si trovava infatti al centro della piazza, dietro la fontana; essa fu abbattuta e riposizionata nel punto attuale durante il secondo dopoguerra, così da poter sfruttare al meglio lo spiazzo a disposizione.
In tutta questa storia, qual è la leggenda che ancora oggi aleggia sulla città? Ebbene, pare che il magnanimo gesto relativo alla costruzione della fontana non abbia affatto appagato l’anima del Vacchero, nobile “scelleratissimo” ucciso da un gesto, come abbiamo letto, molto cruento: ancora oggi, infatti, pare che nelle notti in cui la luce della luna arriva a sfiorare il porfido della fontana sia possibile incontrare il suo fantasma. Lo spettro, carico di disperazione, vagherebbe con tormento proprio tra la colonna e la fontana, spaventando gli sfortunati passanti con visioni terribili.
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