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Il drago di San Fruttuoso


San Fruttuoso

In tempi ormai remoti, nella baia che confina con i comuni di Portofino e Camogli, pare abitasse un mostro terribile.


Per gli abitanti della zona e per i viandanti si trattava di un drago che si diceva divorasse chiunque gli capitasse a tiro.

La voce si sparse talmente tanto che anche le barche iniziarono a girare alla larga dalla zona, e nessuno si avvicinava, se non proprio sotto costrizione, alla baia.


Tuttavia, era già deciso che in zona dovesse sorgere una chiesetta in onore di San Fruttuoso, vescovo e martire cristiano del III secolo.

Due amici e discepoli del santo, Giustino e Procopio, si recarono in quelle zone e un giorno, mentre camminavano, gli apparve dinanzi un angelo che disse loro di seguirlo alla baia e che la loro missione si sarebbe compiuta.

Arrivati alla baia, l'angelo e il drago ingaggiarono subito una spettacolare lotta: la bestia sollevava onde altissime con la coda e con le ali, mentre l'angelo lo colpiva ripetutamente con la sua spada divina.

Alla fine l'angelo ebbe la meglio e la zona fu finalmente libera, consentendo così a Giustino e Procopio di costruire la chiesetta in onore di Fruttuoso.


Più tardi poi i Benedettini costruirono al suo posto un'abbazia, dedicata a San Fruttuoso di Capodimonte, visitabile ancora oggi e raggiungibile solo via mare o attraverso due sentieri panoramici.

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