Il drago di San Fruttuoso
- Alla scoperta del mito
- 27 apr
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In tempi ormai remoti, nella baia che confina con i comuni di Portofino e Camogli, pare abitasse un mostro terribile.
Per gli abitanti della zona e per i viandanti si trattava di un drago che si diceva divorasse chiunque gli capitasse a tiro.
La voce si sparse talmente tanto che anche le barche iniziarono a girare alla larga dalla zona, e nessuno si avvicinava, se non proprio sotto costrizione, alla baia.
Tuttavia, era già deciso che in zona dovesse sorgere una chiesetta in onore di San Fruttuoso, vescovo e martire cristiano del III secolo.
Due amici e discepoli del santo, Giustino e Procopio, si recarono in quelle zone e un giorno, mentre camminavano, gli apparve dinanzi un angelo che disse loro di seguirlo alla baia e che la loro missione si sarebbe compiuta.
Arrivati alla baia, l'angelo e il drago ingaggiarono subito una spettacolare lotta: la bestia sollevava onde altissime con la coda e con le ali, mentre l'angelo lo colpiva ripetutamente con la sua spada divina.
Alla fine l'angelo ebbe la meglio e la zona fu finalmente libera, consentendo così a Giustino e Procopio di costruire la chiesetta in onore di Fruttuoso.
Più tardi poi i Benedettini costruirono al suo posto un'abbazia, dedicata a San Fruttuoso di Capodimonte, visitabile ancora oggi e raggiungibile solo via mare o attraverso due sentieri panoramici.
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