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Il drago di Belverde


Drago di Belverde

Oggi torniamo agli albori del 1300, e ci rechiamo nelle zone che attualmente costituiscono la periferia di Rimini, nella località di Belverde, oggi Belvedere.

Nelle selve di quei luoghi pare che dimorasse una spaventosa creatura che terrorizzava gli abitanti del luogo al punto che nessuno osava mettere piede nel bosco.

Una testimonianza che "certificherebbe" il mito la ritroviamo grazie allo storico Cesare Clementini, che nel suo "Raccolto istorico della fondatione di Rimino e dell'origine e vite de' Malatesti", pubblicato nel 1617, narra di come l'esercito malatestiano si accampò a Belverde intorno al 1333 col fine di riconquistare la città occupata dal Legato Pontificio.


Nello scritto di Clementini si racconta di come i soldati riferirono di aver visto una creatura molto simile a un serpente, o a un drago, che divorava esseri umani e che rendeva impossibile la bonifica della zona.

Si racconta inoltre di come i contadini chiesero aiuto alla Vergine Maria, e di come grazie alla sua intercessione trovarono un metodo per uccidere la bestia e riportare la pace nella zona.


Le ossa del drago, o presunte tali, rimasero poi esposte per lungo tempo in una chiesa costruita proprio in onore della Madonna, fin quando nel 1944 l'avanzare della Seconda Guerra Mondiale non distrusse completamente l'edificio durante la battaglia di Rimini.

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