I fantasmi di Monselice
- Alla scoperta del mito
- 30 giu
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A sud di Padova, precisamente a Monselice, sorge uno splendido borgo medievale, il cui principale elemento di interesse culturale e turistico è il Castello Cini, raggiungibile dopo aver percorso la salita del Santuario delle Sette Chiesette.
Oltre che per la sua architettura, il castello è rinomato per il fatto che, secondo la leggenda, ospiti non uno, bensì tre spiriti inquieti.
Il primo di questi è quello di Avalda, amante del tiranno Ezzelino III da Romano.
Pare che Avalda fosse una praticante di magia nera, oltre che grande esperta di veleni, e che quando la cosa si venne a sapere, Ezzelino non ne fu molto contento.
Inoltre, Avalda era solita circondarsi di splendidi ragazzi che poi faceva crudelmente torturare e uccidere dopo aver soddisfatto la sua lussuria.
Il tiranno diede quindi l'ordine di eliminare la donna, e da quel momento Avalda vaga per la rocca col suo abito bianco insanguinato.
Il secondo spirito è quello del giovane Jacopino da Carrara, un ragazzo rinchiuso per diciasette anni nel castello per mano dello zio Francesco intorno al 1350, e perito d'inedia.
Jacopino appare nel castello come una figura molto emaciata e dai colori grigiastri che cammina con l'aiuto di un bastone.
Terzo e ultimo spettro è quello dell'amante proprio di Jacopino, ossia Giuditta.
Morta senza riuscire a vedere per l'ultima volta il suo amato, poiché imprigionata in un'area diversa del castello, lo spirito compie senza sosta il giro delle mura chiedendo ai passanti notizie del suo Jacopino.
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