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I Cavalli d'argento di Trevi


cavalli di trevi

In Umbria, sul colle di Santo Stefano in provincia di Trevi, è ancora possibile ritrovare un'antica chiesa del XII secolo, di cui in realtà rimane ben poco dal momento in cui le mura sono quasi del tutto sgretolate, il tetto è interamente crollato, e restano semipraticabili solo parte della cripta e dell'abside.

Tuttavia, la Chiesa di Santo Stefano in Manciano, ormai avvolta dalla vegetazione, abbandonata e semi distrutta, ha dato vita a innumerevoli leggende che ancora oggi si narrano in tutta la zona.


Una di queste vuole che i monaci (Benedettini prima e Umiliati poi) che vivevano lì fossero straordinariamente ricchi, al punto da potersi permettere di ferrare gli zoccoli dei loro cavalli con l'argento, e secondo questa leggenda, le loro ricchezze non arrivavano certo dalle offerte dei pochi (e poveri) fedeli, ma da un tesoro nascosto chissà dove.

I cavalli dei monaci erano sempre bardati in maniera quasi regale, splendevano al buio e, quando uno di loro venne attaccato da un lupo senza subire nessuna ferita, si sparse la voce che fossero addirittura immortali.


Ad ampliare l'alone di mistero sulla chiesa, c'è poi un'altra leggenda secondo la quale le pietre dell'edificio portino con loro una terribile maledizione.

Gli abitanti della zona, infatti, dopo l’abbandono della chiesa utilizzarono parte delle pietre della struttura per realizzare rimesse per attrezzi e stalle per gli animali.

Di lì a poco però il bestiame iniziò a morire in circostanze misteriose e inspiegabili, ed è anche grazie questa "maledizione" che il luogo non fu più depredato e ancora oggi è possibile ammirare ciò che resta dello storico edificio.

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