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El Dorado


El Dorado

La leggenda vuole che ben nascosta nella giungla del Sud America, ci sia una città interamente ricoperta d'oro. Tutte le strutture, tutte le case, ogni trave e ogni mattone... tutto fatto d'oro. Persino le strade pare siano laminate d'oro.


Questa città prende il nome di El Dorado.


Le storie su questa città colma di ricchezze hanno stuzzicato nei secoli la fantasia e l'ambizione di cacciatori di tesori ed esploratori, ma strano a dirsi, nelle prime leggende in cui compare El Dorado, El Dorado non era affatto una città.


Le origini di El Dorado vanno ricercate nella mitologia Muisca, popolo della Colombia, e nei rituali che venivano effettuati a ogni cambio di sovrano.


Il rito più comune, quando un nuovo re saliva al potere, era quello di portare il nuovo leader al centro del lago Guatavida per spogliarlo e coprirlo interamente di polvere d'oro. Il re doveva poi tuffarsi in acqua per ripulirsi dalla polvere dorata mentre i servi gettavano nel lago oggetti d'oro, il tutto per compiacere le divinità e offrire loro preziosi doni.


Per i Muisca, quindi, El Dorado non era una città, ma il re al centro del rituale sopra descritto.


La leggenda "moderna" di El Dorado nasce proprio dall'oro e dagli oggetti preziosi trovati dai Conquistadores spagnoli sul fondo del lago.


Durante il sedicesimo e il diciassettesimo secolo si fece largo l'idea che da quelle parti si trovasse una città piena di tali ricchezze, che venivano alla luce a poco a poco.


Furono organizzate innumerevoli spedizioni alla ricerca della città e dei suoi tesori, ma tutte fallirono miseramente.


Nel 1545, i conquistadores Hernan Perez de Quesada e Lazaro Fonte tentarono, senza successo, di prosciugare il lago con la semplice tecnica della catena umana dotata di recipienti, passati di mano in mano asportando piccole quantità d'acqua, costantemente e per un lungo periodo di tempo. Dopo tre mesi il livello dell'acqua era stato abbassato di tre metri, ma solo modeste quantità di oro e pietre preziose vennero recuperate.


Nel 1898 venne scavato un tunnel di scolo sotterraneo al fine di svuotare del tutto il lago. Il Guatavita venne prosciugato con successo, ma sul fondo rimase circa un metro di fanghiglia e sedimenti. Esposto all'aria, il fango si solidificò presto, creando zolle compatte quasi quanto il cemento, e l'individuazione dei reperti fu praticamente impossibile. I preziosi ritrovati non superarono il valore di circa cinquecento sterline.


Nel 1965 la Colombia ha dichiarato la laguna del Guatavita area protetta dal governo, facendola diventare meta turistica alla quale si può accedere tramite biglietto di ingresso.

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