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Cancro


Cancro

Anche per il Cancro, come vedemmo per lo Scorpione, le storie attraversano vari popoli e zone geografiche diverse. Stavolta iniziamo da quello più famoso, e probabilmente anche quello più vicino a noi in termini geografici: il mito greco.


Secondo gli antichi Greci, infatti, il Granchio è legato a un racconto che ha per protagonista Ercole (Eracle nella versione greca). Tra le fatiche affrontate dall’eroe, c’è anche quella relativa al combattimento tra lui e l’Idra di Lerna, terribile mostro dall’aspetto di un grande serpente marino. Come già saprete, ciò che rendeva temibile questo essere spaventoso erano le molteplici teste di cui era dotato, che se tagliate ricrescevano, rendendo l’Idra quasi impossibile da sconfiggere. Per un compito così difficile fu arruolato proprio Ercole; l’eroe in un primo momento affrontò il mostro con delle frecce infuocate e cominciò a decapitarla, ma non aveva calcolato che per ogni testa recisa dal corpo dell’Idra ne ricrescevano due. Chiese dunque aiuto a Iolao, che cauterizzò con il fuoco ogni taglio così da impedire la riproduzione di altre teste. La battaglia si concluse positivamente per il gigante, tuttavia, durante lo scontro, un altro animale era presente perché inviato da Era/Giunone. La dea, infatti, pare provasse profonda antipatia per Ercole, in quanto figlio illegittimo di Giove, suo consorte e quindi risultato di un suo tradimento, causandole profonda gelosia. Quando seppe della lotta tra il gigante e l’Idra, durante le fasi cruciali del combattimento pensò bene di inviare un granchio che pungesse il piede di Eracle. Quest’ultimo, adirato, lo calpestò uccidendolo, ma Giunone volle comunque dimostrare la sua gratitudine al crostaceo e lo rese dunque una costellazione, dove ancora oggi è possibile ammirarlo. Attualmente, la costellazione in questione non è tra le più luminose, ma all’epoca degli antichi Greci era considerata particolarmente importante, al punto da dare il nome al Tropico del Cancro.


Tra le illustrazioni più antiche della costellazione talvolta il Cancro non è raffigurato come un Granchio, bensì come un gambero. La motivazione di questa iconografia è legata alla parola greca “karkinòs”, il cui significato è appunto gambero, e dalla quale successivamente è nata poi la versione latina “cancer”. Siccome entrambi i crostacei presentano caratteristiche simili e lo stesso termine viene tradotto sia come gambero che come granchio, è probabile che nelle stampe antiche si sia preferito inserire la creatura iniziale. Questa somiglianza ci viene confermata anche dal nome della stella Alpha della costellazione: Acubens, derivante da una parola araba che indica proprio la “pinza”, la “chela” del Granchio. Inoltre, ancora oggi, al centro della costellazione del Cancro vi è un ammasso stellare, che sempre secondo la mitologia greca ha origine dalla battaglia tra dèi e Giganti con la fuga di questi ultimi. Un aspetto interessante è che tale ammasso stellare non era tenuto in grande considerazione solo dai Greci, ma anche dai paesi orientali: in Cina e Giappone infatti, questo punto specifico del cielo era considerato un passaggio per i defunti tra il mondo degli umani e l’aldilà.


In Mesopotamia, invece, la costellazione del Cancro era interpretata come una tartaruga, mentre gli antichi Egizi ci hanno visto Khepri, divinità che rappresentava il Sole nella fase del mattino. L’animale scelto per incarnare tale divinità era invece lo Scarabeo, considerato sacro dagli Egizi e addirittura dotato di poteri magici, in quanto la sua forma rappresentava proprio le varie fasi del ciclo solare durante la giornata, e, di conseguenza, scelto anche per incarnare la funzione di eterna rinascita.


Infine, una piccola menzione alla cultura Hindu: l’astrologia indiana presenta ben ventisette divisioni dello zodiaco, rappresentanti di ogni movimento lunare. Una di esse cade proprio nella costellazione del Cancro, e prende il nome di Pushya o Tishya, il Fiore, simboleggiando il nutrimento materno.


Tutti questi dettagli sono interessanti perché, ancora una volta, mostrano come tutto sia più collegato di quanto si pensi. Nei Tarocchi infatti, il Cancro è associato alla Luna, carta dalle caratteristiche fortemente femminili, rappresentante di una grande gelosia dei propri spazi e incredibilmente materna. Esattamente come il Cancro, che ama il proprio guscio, la riservatezza, il comfort domestico e la propria famiglia. Tra le sue caratteristiche pare ci sia anche la nostalgia, il guardare al passato, e questo spiegherebbe perché, tra le sue prime rappresentazioni, c’è proprio quella del gambero, animale noto per la sua caratteristica di camminare all’indietro.

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