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Boitatà


Boatatà

Considerato protettore delle foreste, il Boitatà è un personaggio appartenente al folclore brasiliano.


La leggenda lo descrive come un serpente di fuoco che protegge gli animali e le piante dalle persone che intendo appiccare incendi, o in qualche modo nuocere alle foreste.


Nella narrativa questo serpente è capace di trasformarsi in un tronco infuocato, con l'obiettivo di attirare e bruciare gli invasori. Inoltre, chiunque guardi un Boitatà corre il serio pericolo di divenire pazzo e cieco.


Il termine è di origine indigena, e deriva dalle parole "Bue", ossia "serpente", e "tata", che significa "fuoco".


Della stessa origine anche la leggenda, che però nel corso del tempo ha subito parecchie modifiche e ne esistono quindi diverse versioni.


In una di queste il Boitatà era un grosso serpente che viveva dormendo in un enorme tronco, e che al suo risveglio, affamato dopo secoli di riposo, decise di mangiare gli occhi di tutti gli animali. Durante la caccia iniziò a emettere una luce sempre più forte e intensa, fino a diventare il serpente infuocato delle storie più comuni che, spaventando le persone, proteggeva quindi la foresta.


Nel nord del Brasile si ritiene invece che viva nei fiumi ed esca solo quando si accorge della presenza di piromani, mentre nel nord-est del paese rappresenta le anime malvagie che al loro passaggio bruciano ogni cosa.


Nel sud del paese, la versione prevalente viene dal racconto biblico del Diluvio. In esso morirono molti animali e i serpenti sopravvissuti furono puniti con il fuoco.


Esiste anche una versione in cui il Boitatá non è un grosso serpente, ma un toro feroce che sputa fuoco dalla sua bocca.

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