Arpie
- Alla scoperta del mito

- 10 apr
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Nella mitologia greca, le arpie (lett. "le rapitrici") sono creature mostruose, con viso di donna e corpo d'uccello.
Considerate i segugi di Zeus, quest'ultimo le inviava sulla Terra come punizione per gli essere umani. Le arpie rubavano il cibo dai campi, e molto spesso rapivano le persone per portarle al cospetto degli dèi.
Spesso sono identificate come spiriti del vento e delle tempeste, e in alcuni poemi greci sono addirittura esseri incorporei.
L'aspetto delle arpie è cambiato nel corso del tempo.
In origine erano ritratte come donne molto belle dotate di ali, mentre col passare del tempo sono diventate creature mostruose dal fetido odore e dotate di artigli di metallo con cui dilaniavano le loro vittime.
Una delle storie più celebri riguardante le arpie è quella contenuta nell'epopea di Giasone e gli Argonauti: Zeus donò il potere della profezia a Fineo, che però lo usò contro gli dèi stessi. Il veggente venne quindi condannato alla cecità e alla persecuzione delle arpie che a ogni pasto gli strappavano il cibo e insozzavano la tavola con i loro escrementi. Arrivò infine Giasone che lo liberò dalle arpie in cambio di profezie.



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