Adone
- Alla scoperta del mito

- 13 apr
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Figura simboleggiante la bellezza maschile e il rinnovamento della natura, Adone nacque, a causa di una vendetta di Afrodite, dal rapporto incestuoso tra Cinira e sua figlia Mirra.
Cancreide, moglie di Cinira, un giorno sostenne che sua figlia fosse più bella di Afrodite, e la dea della bellezza fece perdutamente innamorare Mirra di suo padre.
In occasione della festa di Demetra, durante la quale le mogli non andavano a letto con i mariti, Cinira si ubriacò e giacque con una bellissima e misteriosa fanciulla per ben nove notti. Quando però l'uomo accostò una lampada al viso della ragazza, riconobbe finalmente la figlia e, ammutolito per l'orrore, sguainò la spada al fine di ucciderla. Mirra fuggì disperata, ma Cinira la raggiunse in cima a una collina. A quel punto, Afrodite, mossa a compassione, tramutò la ragazza in un albero di Mirra giusto qualche attimo prima che l'uomo la colpisse con un netto fendente.
Dopo nove mesi, Mirra fu colta dalle doglie, e dalla corteccia affiorò il piccolo Adone.
Il bambino venne raccolto e allevato dalle Naiadi, e con la sua bellezza stregò Afrodite.
La dea della bellezza intendeva tenerlo tutto per sé, e quindi lo chiuse in una cassa di legno che affidò poi a Persefone, dandole ordine di non aprirla mai e di non mostrarla a nessuno tranne che a lei.
Persefone però, spinta dalla curiosità, aprì la cassa e dopo aver visto quel bambino stupendo se ne innamorò e lo portò a palazzo con lei.
Afrodite fu informata della faccenda e si precipitò irata nel Tartaro per rivendicare Adone, ma Persefone rifiutò di restituirlo ad Afrodite, ed essa s'appellò allora al verdetto di Zeus.
Zeus, che ben sapeva che Afrodite in un modo o nell'altro si sarebbe unita con il bel fanciullo, rifiutò di risolvere una questione così sgradevole e l'assegnò a un tribunale meno prestigioso, presieduto dalla Musa Calliope. Questa stabilì che Afrodite e Persefone meritavano pari autorità su Adone, perché la prima l'aveva salvato al momento della nascita, e la seconda in seguito, scoperchiando il cofanetto e rinvenendo il fanciullo. Calliope risolse la disputa ordinando al ragazzo di passare un terzo dell'anno con Afrodite, un terzo con Persefone e un terzo con la persona di sua scelta.
In seguito, Afrodite riuscì a convincere il ragazzo a trascorrere con lei anche la porzione annuale destinata alla libertà, e a ridurre il periodo che spettava a Persefone.
Secondo alcune versioni, Adone venne ucciso durante una battuta di caccia da un cinghiale inviato da Apollo, o da Ares, entrambi amanti della dea dell'amore.
Dal sangue del giovane nacquero gli anemoni, mentre da quello della dea, ferita tra i rovi mentre era corsa a soccorrerlo, le rose rosse.
Zeus commosso per il dolore di Afrodite concesse ad Adone di vivere quattro mesi nel regno di Ade, quattro sulla Terra assieme alla sua amante e quattro dove preferiva lui, riprendendo la decisione precedente di Calliope.



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