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Abitatori del Profondo


Abitatori del profondo

Apparsi per la prima volta nel racconto "La maschera di Innsmouth" (1931) di H.P. Lovecraft, gli Abitatori dimorano negli abissi del mare e sono creature ibride tra esseri umani e creature anfibie.


Di forma antropomorfa, non hanno mento, hanno bulbi oculari enormi e senza palpebre e sono ricoperti da una pelle lucida grigiastra. Respirano grazie a branchie palpitanti, ma sono in grado di muoversi anche sulla terraferma con i loro lunghi arti palmati che culminano con artigli affilati. Le loro voci sono gracchianti e ricordano il gracidio delle rane, e... puzzano di pesce!


Secondo alcune versioni sono giunti sulla Terra allo stesso tempo dei Grandi Antichi, per altre invece sarebbero nativi delle profondità terrestri.


L'aspetto più inquietante che ci svela Lovecraft è però il fatto che gli Abitatori del profondo si accoppiano con gli esseri umani, dando vita ad abominevoli ibridi; questi ultimi ereditano l'immortalità dal genitore anfibio e trascorrono la prima parte della loro vita nella comunità civile, di solito piccole cittadine sulla costa, come è appunto Innsmouth. Alla nascita, il corpo è del tutto umano, ma crescendo comincia a rivelare degli evidenti tratti ibridi (le orecchie quasi scompaiono, gli occhi si gonfiano e perdono le palpebre, la testa si restringe e diviene glabra, spuntano branchie sul collo, la pelle diventa squamosa); raggiunta la maturità, le mutazioni subite dal loro fisico sono palesi e non è più possibile per loro mimetizzarsi fra gli altri esseri umani. Per questo motivo si trasferiscono a vivere nel mare per raggiungere la comunità di abitatori del profondo più vicina. I frutti di questi blasfemi accoppiamenti perdono progressivamente qualsiasi caratteristica umana, diventando in tutto e per tutto uguali agli altri abitatori del profondo.


Esseri individualisti, ma collaborativi, gli Abitatori sono immortali a meno che non sopraggiunga una morte improvvisa e violenta. Col passare del tempo il loro corpo cresce sempre di più raggiungendo dimensioni enormi. Viceversa, se non nutriti a sufficienza, i loro corpi regrediscono e diventano via via più piccoli fino ad arrivare alle dimensioni di una rana.

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