Triangolo delle Bermuda
- Alla scoperta del mito

- 22 apr
- Tempo di lettura: 3 min

Per millenni le profondità marine hanno incusso timore e paura tra le popolazioni, tanto è vero che gli antichi marinai consideravano gli oceani come luoghi potenzialmente mortali e ancora oggi, nonostante gli enormi passi avanti in campo tecnologico e comunicativo, il mare è purtroppo spesso teatro di morte e sparizioni.
Tuttavia, pochissimi posti hanno una reputazione leggendaria quanto il famigerato Triangolo delle Bermuda.
Situato nell'Oceano Atlantico in un'area definita tra le coste della Florida, di Porto Rico e delle isole Bermuda, il Triangolo (spesso chiamato anche Triangolo del Diavolo) è stato a partire dalla metà del XIX secolo, a quanto pare, scenario della morte di oltre ottomila persone e della sparizione di circa cinquanta navi e venti aerei.
Le stranezze della zona furono riportate però sin dal primo viaggio di Cristoforo Colombo verso il Nuovo Mondo. Durante il viaggio, infatti, Colombo si accorse che la bussola di bordo impazzì e venne addirittura riportato l'avvistamento di una enorme palla di fuoco che cadde dal cielo, seguita poi da una stranissima luce all'orizzonte qualche giorno dopo.
Nei secoli a seguire ci furono altre stranezze documentate, e una lunga serie di naufragi e sparizioni di navi, ma la leggenda del Triangolo prese piede solo nel tardo IXX secolo/inizio XX secolo.
Nel marzo del 1918, la USS Cyclops, una nave cargo con a bordo circa trecento uomini e oltre diecimila tonnellate di manganese, sparì misteriosamente al largo delle isole Barbados. La Cyclops, pur avendone strumentazione e possibilità, non mandò mai nessun segnale di SOS, e le ricerche della grossa nave furono completamente infruttuose, al punto da spingere l'allora presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson a dire che "solo Dio e il mare sanno cosa è successo".
Nel 1941 fu la volta di due navi gemelle della Cyclops a sparire attraversando la stessa rotta, e da quel momento si arrivò a intuire uno schema e a collegare sparizioni e relitti all'area "maledetta".
Nel dicembre del 1945 cinque aerei militari partirono dall'aereocampo di Fort Lauderdale, in Florida, al fine di esercitazioni militari, ma ben presto le loro strumentazioni impazzirono e gli aerei si ritrovarono a girare in circolo finendo così il carburante terminando tragicamente in acqua. Stessa sorte che toccò alle squadre di soccorso.
Nel corso degli anni ovviamente sono state formulate le più svariate teorie per gli avvenimenti nel Triangolo, da quelle a basi scientifiche a quelle basate sulle più disparate fantasie mitiche.
C'è chi vuole che nel profondo degli abissi viva un enorme mostro marino, tipo il Kraken delle mitologie nordiche, o che esseri come Cariddi della mitologia greca creino tornado e vortici per catturare le navi. Per altri le strane condizioni atmosferiche possono essere imputabili alla presenza di Atlantide nelle vicinanze, e ovviamente non manca nemmeno la teoria extraterrestre secondo la quale le sparizioni non sono altro che rapimenti alieni.
La reale spiegazione potrebbe però non essere così "romantica", ed è molto probabile che sia la corrente del Golfo, unita all'enorme numero di isolette del Mar dei Caraibi, a creare rapidi e violenti cambi di condizioni meteorologiche e aree di bassa marea con addensamenti di alghe che possono essere ostacolo e pericolo per la navigazione.
Per quanto riguarda le strumentazioni impazzite la causa potrebbe essere il fatto che il Triangolo è una delle pochissime zone al mondo dove il Nord Geografico e il Nord Magnetico si allineano perfettamente.
Di fatto non esistono prove che documentino la più elevata pericolosità dell'area rispetto ad altre zone marine, e ad oggi non esiste una mappa che delimiti con precisione il Triangolo, e anche il nome di Triangolo delle Bermuda non è una denominazione ufficiale. Tuttavia, nell'immaginario comune il Triangolo delle Bermuda continua a stuzzicare la fantasia e l'immaginazione di milioni di persone in ogni angolo della Terra.



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