Taniwha
- Alla scoperta del mito
- 14 mag
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Appartenenti alla mitologia Maori, i Taniwha sono giganteschi esseri sovrannaturali che abitano profonde pozze d'acqua presenti in fiumi, caverne sotterranee o dovunque si possano creare pericolose correnti e onde violente.
Quando sono in acqua prendono le sembianze di una balena o di un grosso squalo, mentre sulla terraferma assumono la forma di un geco o di un tuatara (rettile endemico della Nuova Zelanda), dalle dimensioni enormi e con una fila di spine sulla schiena.
A seconda delle tribù possono essere considerati guardiani e protettori di persone e luoghi, oppure pericolosi predatori e rapitori di donne e bambini.
Quando considerati guardiani, i Taniwha avvertono di eventuali pericoli la tribù d'appartenenza comunicando telepaticamente con il medium incaricato, salvando in questo modo persone che stanno annegando o che sono in difficoltà in acqua. Affinché il Taniwha resti benevolo bisogna trattarlo con rispetto e fornirgli offerte adeguate, tanto è vero che durante il periodo del raccolto vanno a lui i primi prodotti della terra.
Per quanto benevoli verso la tribù d'appartenenza, i Taniwha però possono essere grandissima fonte di pericolo per le persone facenti parte di altre tribù che osano addentrarsi dove non dovrebbero.
Secondo la leggenda, persone che hanno avuto a che fare con i Taniwha, siano loro medium, nemici, o persone salvate grazie al loro intervento, possono diventare essi stessi Taniwha dopo la morte.
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