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Rodolfo II d'Asburgo


Rodolfo II Asburgo

Sebbene alcuni storici attuali siano più gentili nei suoi riguardi, Rodolfo fu a tutti gli effetti un pessimo regnante.


Eletto imperatore del Sacro Romano Impero nel 1576, era parecchio incline alla depressione e alla malinconia, passava tantissimo tempo immerso nello studio di alchimia e astrologia.


Fervente cattolico, Rodolfo spezzò una pace che durava ormai da oltre venti anni tra i tedeschi cattolici e quelli protestanti, iniziando una sorta di crociata per eradicare totalmente il protestantesimo dalle città tedesche.


Quando i protestanti si unirono per ribellarsi, in unisono con le rivolte ungariche e un'offensiva da parte dei turchi, Rodolfo si barricò nel suo castello di Praga rifiutandosi di parlare e interagire con anima viva alcuna.


Nel 1605 l'imperatore fu costretto dai fratelli, l'arciduca Massimiliano e l'arciduca Mattia, a cedere a Mattia il controllo degli affari ungheresi. Nel 1606 Mattia raggiunse un difficile accordo con i rivoltosi (Pace di Vienna) e con i turchi (Pace di Zsitvatorok).


I successi di Mattia segnarono l'avvio di una guerra intestina tra lui e Rodolfo. Quando Rodolfo rispose con le armi alle pressanti richieste dei protestati boemi, decisi ad ottenere nuove concessioni, Mattia si intromise. Soldati fedeli a Mattia imprigionarono Rodolfo nel suo castello a Praga, costringendolo a cedere al fratello la corona di Boemia.


Rodolfo morì nel 1612, nove mesi dopo essere stato privato di qualsiasi potere effettivo in favore di Mattia.

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