Polong
- Alla scoperta del mito
- 19 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Il Polong è un tipo di spirito familiare nel folclore malese, e ha l'aspetto di una donna in miniatura, dalle dimensioni della prima falange del dito indice.
La creatura viene originata dal sangue di un uomo assassinato conservato in una bottiglia sferica dal collo stretto, verso la quale vengono recitati incantesimi per due settimane.
Allo scadere del ciclo di incantesimi, il sangue si trasforma e dalla bottiglia fuoriesce un polong, che si riferirà al suo creatore e proprietario come a sua madre o a suo padre.
Il Polong viene creato e usato a puro scopo offensivo. Infatti lo si scaglia contro qualcuno verso il quale si prova rancore o al quale si vuole provocare dolore.
Dopo aver indicato la vittima alla creatura, questa manda in avanscoperta il Pelesit, un suo piccolo aiutante simile a una cavalletta, che entra nella bocca della vittima e inizia a cinguettare aiutando così il Polong a rintracciare ogni passo del malcapitato.
Al suo arrivo, il Polong possiede la vittima facendola impazzire fin quando non verrà esorcizzata.
Segni di possessione di un Polong sono schiuma alla bocca, lo strapparsi i vestiti, e una ingiustificabile rabbia violenta che sfocia nell'attaccare chiunque si trovi nelle vicinanze.
L'unico modo per liberarsi della possessione di un Polong è quello di essere esorcizzato da uno sciamano, che dovrà chiedere al Polong il nome del suo genitore (ossia il proprietario) e poi convincere quest'ultimo a richiamare la creatura.
Alla domanda dello sciamano il Polong risponde con la voce della persona posseduta, usando il falsetto, rivelando il nome e il villaggio del suo proprietario. Non prima però di aver accusato falsamente qualcun altro o aver costretto la vittima ad attaccare lo sciamano.
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