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Marduk


Marduk

Nonostante le sue origini sumere, Marduk salì alla ribalta nella cultura babilonese, dove divenne patrono e fu considerato re di tutte le divinità.

La sua importanza aumentò di pari passo alla forza politica, economica e militare di Babilonia, specialmente sotto il regno di Hammurabi.


Marduk era il dio delle tempeste, e un guerriero divino che governava sulla giustizia, la compassione e la guarigione.

Figlio di Enki, dio della saggezza, era anche associato all'acqua dolce, ed era raffigurato come un uomo vestito in abiti regali, e talvolta con ali a ornargli la schiena.


Era inoltre padre di Nabu e di Tammuz, dio della fertilità e protettore dei pastori.

Adorato anche dai sovrani assiri e persiani, anche in queste culture era ritratto con caratteristiche regali e potenti, come ad esempio scettri e trono, e associati a simboli giudizio e giustizia, a riflettere il suo ruolo di legislatore supremo.

Il mito più famoso che lo vede protagonista è raccontato nel poema epico Enuma Elis, che descrive le origini del mondo secondo la mitologia babilonese.

Qui Marduk è descritto come il potente eroe che sconfigge Tiamat, dea del caos e delle acque.

Dopo questa vittoria costruisce poi il mondo usando proprio il corpo di Tiamat, e vi stabilisce l'ordine, ponendo Babilonia come centro della civiltà.

Divenne in questo modo signore di tutte le divinità, e ogni cosa vivente doveva a lui la sua esistenza e il suo destino.


Il suo animale sacro era il Mushussu (lett. Serpente Terribile), che rappresentava sia il potere protettivo che quello distruttivo.

La sua influenza continuò anche dopo la caduta di Babilonia, con la sua figura che si radicò in tante altre culture e religioni, rendendolo di fatto una delle divinità più conosciute e famose nelle mitologie del Medio Oriente.

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