Il tagliapietre
- Alla scoperta del mito

- 16 mag
- Tempo di lettura: 4 min

C'era una volta un tagliapietre che ogni giorno si recava presso una grossa roccia situata al fianco di una enorme montagna, e ritagliava lastra per lapidi o cose.
L'uomo conosceva benissimo tutti i tipi di pietra e lo scopo per il quale erano adatte, e poiché era un lavoratore molto attento e scrupoloso, aveva anche numerosi clienti e la sua vita scorreva felice e serena.
Un giorno, in città si sparse la voce che sulla montagna dimorasse uno spirito che di tanto in tanto appariva agli uomini ed esaudiva i loro desideri, facendoli diventare ricchi e potenti.
Il tagliapietre però non lo aveva mai visto, e scuoteva la testa con aria incredula quando qualcuno gliene parlava, affermando con certezza che non esistesse nessuno spirito, e che nessuno conosceva la montagna meglio di lui.
Ciò che il tagliapietre in realtà non sapeva, era che ben presto avrebbe cambiato opinione.
Un giorno, infatti, dopo aver portato una lapide nella casa di un uomo molto ricco, tornò a lavoro, ma non riusciva a far altro che pensare alle ricchezze viste in casa di quell'uomo.
All'improvviso il suo lavoro quotidiano divenne molto più duro e faticoso, al punto che arrivò a dire a se stesso: "Oh, se solo fossi ricco e potessi dormire in un letto con tende di seta e nappe dorate... come sarei felice!"
Non ebbe terminato di dire quella frase che una voce gli rispose: "Il tuo desiderio è esaudito. Sarai ricco."
Al suono di quella voce lo scalpellino si guardò intorno, ma non vide nessuno.
Catalogando la cosa come frutto della sua immaginazione, prese gli attrezzi e tornò a casa.
Giunto quasi sulla porta di casa rimase immobile per lo stupore: al posto della sua capanna di legno c'era un maestoso palazzo, pieno di splendidi mobili, tra cui spiccava un letto meraviglioso, corrispondente a quello che aveva invidiato solo poco tempo prima.
Fuori di sé dalla gioia, entrò in casa e si immerse nella sua nuova vita, dimenticando ben presto la vecchia.
Il tempo passò, era ormai l'inizio dell'estate e il sole splendeva feroce. Una mattina il caldo era così forte che il tagliapietre quasi non riusciva a respirare, e decise così di restare in casa al riparo dal solleone.
Non avendo modo in cui passare il tempo, si mise a osservare dalla finestra cosa accadeva in strada, e a un certo punto passò una carrozza trainata da servi con vesti azzurre e decorate d'argento. Nella carrozza sedeva un principe e sopra la sua testa era tenuto un ombrello d'oro per ripararlo dal sole.
"Oh, se fossi un principe...", disse l'uomo mentre la carrozza si allontanava. "Se fossi un principe e potessi viaggiare su una carrozza come quella, coperto da un ombrello così prezioso. Come sarei felice!"
Di nuovo, come la volta precedente, gli rispose una voce: "Il tuo desiderio è esaudito. Sarai un principe."
E l'uomo divenne un principe.
Davanti alla sua carrozza c'erano due compagnie di uomini vestiti di scarlatto e d'oro, ognuno con un ombrello d'oro massiccio.
Tuttavia, pur avendo ciò che aveva desiderato, l'uomo non fu soddisfatto. Nonostante la copertura dell'ombrello la sua pelle diventava sempre più scura e abbronzata, e allora si lasciò andare in un "Oh, se fossi il sole... Io sono potente, ma il sole lo è più di me. Se fossi il sole come sarei felice!"
E lo spirito della montagna rispose: "Il tuo desiderio è esaudito. Sarai il sole."
L'uomo divenne sole, e orgoglioso del suo potere iniziò a sparare i suoi raggi sulla Terra. Bruciò campi e bruciò i volti di ogni persona. Eppure ancora non fu contento, e quando una nuvola gli nascose la terra gridò arrabbiato: "La nuvola tiene prigioniero il mio potere! È più potente di me! Oh, se fossi una nuvola sarei più felice!"
E la solita voce: "Il tuo desiderio è esaudito. Sarai una nuvola."
L'uomo, ora nuvola, giaceva tra il sole e la terra. Catturò i raggi del sole e la terra tornò verde e i fiori sbocciarono.
Ma ciò non gli bastò, e per giorni e settimane fece piovere finché i fiumi strariparono e i raccolti di riso rimasero in acqua. Città e villaggi furono distrutti dalla forza della pioggia, solo la grande roccia sul fianco della montagna rimase impassibile. La nuvola rimase stupita a quella vista e gridò meravigliata: "La roccia è dunque più potente di me? Oh, se fossi solo la roccia, come sarei felice!"
E lo spirito della montagna rispose: "Il tuo desiderio è stato esaudito. Sarai una roccia."
E diventò una roccia, vantandosi della sua potenza e restando orgogliosamente in piedi incurante del calore del sole o della forza della pioggia. "Questo è meglio di tutto!", si disse.
Ma un giorno sentì uno strano rumore ai suoi piedi e quando abbassò lo sguardo per vedere cosa potesse essere, vide uno scalpellino che conficcava degli attrezzi nella sua superficie. D'un tratto un sentimento di tremore lo percorse tutto, e un grande blocco si staccò e cadde a terra. Allora gridò infuriato: "Un semplice figlio della terra è forse più potente di una roccia? Oh, se fossi solo un uomo, sarei felicissimo!"
E lo spirito della montagna rispose: "Il tuo desiderio è stato esaudito. Sarai di nuovo un uomo!"
Il tagliapietre tornò infine uomo, e si impegnò di nuovo nel suo vecchio mestiere. Il suo letto fu di nuovo duro, e il cibo scarso, ma l'esperienza gli aveva insegnato di accontentarsi e in questo modo l'uomo fu finalmente felice e non udì mai più la voce dello spirito della montagna.



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