La leggenda della principessa Manohara
- Alla scoperta del mito
- 19 mag
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Tipicamente indicata col nome di "Manohara e il Principe Sudhana", questa leggenda appare nel Divyavadana (antologia sanscrita di racconti), ed è anche documentata da rilievi su pietra a Borobodur, tempio buddista situato a Giava, in Indonesia.
Secondo il mito, Manohara era una kinnari, un essere metà donna e metà uccello, figlia del re Kimnara, e più giovane di sette sorelle.
La sua vita procedeva tranquilla sul monte Kailash (in Tibet), fin quando durante un viaggio nel regno degli umani venne catturata da un cacciatore che la imbrigliò usando un cappio magico donatogli da un drago.
Il cacciatore consegnò Manohara al principe Sudhana, erede del regno di Panchaia, che se ne innamorò a prima vista e decise di sposarla immediatamente.
Più tardi, durante un periodo di assenza del principe, Manohara venne accusata dal consigliere reale di portare sfortuna, e per questo venne minacciata di morte.
Temendo per la sua vita, la ragazza volò via facendo ritorno al regno di Kimnara.
Nel farlo però lasciò dietro di sé un anello e le indicazioni per raggiungere il suo regno, con la speranza che il suo amato potesse ritrovarla.
E così fu.
Sudhana si mise alla ricerca di sua moglie seguendo le indicazioni ricevute, ma il compito fu più arduo del previsto.
Il viaggio durò sette anni, sette mesi, e sette giorni, durante i quali il principe dovette imparare il linguaggio degli animali e svariate preghiere necessarie per localizzare il regno di Manohara, oltre che affrontare vari avversari, tra i quali un Yaksha, un fiume di fiamme e un gigantesco albero che gli impediva il passaggio.
Dopo tali lunghe ed ardue prove, il principe incontrò finalmente il re Kimnara, che gli chiese di dimostrare la sua sincerità e il suo amore affrontando ulteriori prove che valutavano forza, perserveranza e ingegno.
Nella prima prova Sudhana dovette sollevare una panchina in pietra nel giardino reale; nella seconda venne testata la sua abilità con arco e frecce; e nella terza, forse la più difficile, gli venne chiesto di riconoscere Manohara in mezzo alle sue sette sorelle, tutte praticamente identiche.
Sudhana però la riconobbe dall'anello, uguale a quello che lei gli aveva lasciato, e in quel modo il re Kimnara acconsentì al matrimonio, lasciando la coppia libera di tornare a Panchaia.
Questa storia è presente nel folclore di gran parte del Sud-est Asiatico, ma esistono versioni molto simili anche in Giappone, Corea, e Cina, dove troviamo la storia de "La principessa e del pastore".
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