Il demone e il cane
- Alla scoperta del mito

- 16 mag
- Tempo di lettura: 2 min

In un'antica leggenda maya si racconta di un uomo che, povero e sempre di cattivo umore, sfogava la rabbia maltrattando e picchiando il suo cane.
Il demone, attirato da tutta questa malvagità, pensò di poter trarre vantaggio dalla situazione di rabbia e sofferenza che l'animale stava provando, e si avvicinò al cane iniziando una conversazione:
- Cosa ti succede? Vedo che sei triste.
- Perché non dovrei? Il mio padrone mi picchia sempre, ogni volta che gli pare.
- E perché non te ne vai?
- È il mio padrone e gli devo essere fedele.
- Posso aiutarti a scappare.
- No. Non lo lascerei per niente al mondo.
- Ma lui non ti ringrazierà mai per la tua lealtà.
- Non mi interessa, gli devo essere fedele.
Kakasbal continuò così finché, a un certo punto durante la conversazione, il cane sembrò convincersi:
- Sai, forse mi hai convinto. Dimmi cosa fare.
- Dammi la tua anima.
- E tu cosa mi dai in cambio?
- Qualunque cosa tu voglia.
- Allora dammi un osso per ogni pelo della mia pelliccia.
Kakasbal iniziò immediatamente a contare i peli del cane.
Era quasi arrivato alla coda, quando il cane ricordò la fedeltà che aveva verso il padrone e saltò, facendo perdere il conto al demone.
- Perché hai saltato?
- Le pulci non mi danno tregua. Mi mordono giorno e notte. Scusami, devi ricominciare.
La cosa si ripeté per cento volte, fin quando il Kakasbal non perse la pazienza e disse:
- Smetto di contare! Mi hai ingannato, ma mi hai dato una grande lezione: è più facile comprare l'anima di un uomo che quella di un cane.



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