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I tre monaci che ridono


tre monaci che ridono

Una volta, nella Antica Cina, c'erano tre monaci i cui nomi non sono ricordati e che sono conosciuti semplicemente con l'appellativo de "I tre monaci che ridono".

Il motivo è presto spiegato: questi monaci non facevano altro che ridere.

Entravano in un villaggio, arrivavano alla piazza principale, e iniziavano a ridere. Pian piano intorno a loro si creava una folla, e persona dopo persona tutti venivano contagiati da quella risata. Alla fine tutti gli abitanti venivano coinvolti in quel momento di divertimento, ed era in quel preciso istante che i monaci andavano via, verso il villaggio successivo.

Ovviamente sempre continuando a ridere.

La risata era la loro unica predica, e il loro unico messaggio era quello di affrontare la vita sempre con gioia e ridendo di ogni cosa e situazione.

Erano amati e rispettati in tutta la Cina, e i villaggi attendevano con impazienza il loro arrivo.

Un giorno, però, uno dei tre monaci morì, e le persone del villaggio in cui si trovavano in quel momento erano curiose di vedere come avrebbero reagito gli altri due.

Almeno in quella circostanza ci si aspettava di vederli piangere.

E invece no.

I due monaci superstiti erano accanto al cadavere del loro amico, e ridevano. Ridevano a crepapelle. Ancora più del solito.

Gli abitanti del villaggio erano sbalorditi, e dalla folla uscì un uomo che chiese: "Perché ridete? Il vostro amico è morto."

Per la prima volta uno dei monaci parlò: "Ridiamo perché quest'uomo ha vinto. Ieri, venendo qui, ha scommesso su chi di noi sarebbe morto prima, e ha puntato su di lui. Ci ha battuto. Aveva anche già fatto testamento, il furfante."

L'intero villaggio allora comprese e si rasserenò, e si mise all'opera per preparare il funerale al monaco.

Quando fecero per cambiare l'abito al defunto (come da tradizione, per togliere vestiti "sporchi" di impurità), uno dei due monaci ancora vivi tirò fuori il testamento e lo lesse: "Non cambiatemi le vesti. Non lavatemi, sono pulito. Ho riso tanto e nessuna impurità mi ha mai toccato. Le risate mi hanno tenuto sempre pulito. Quindi non lavatemi e non cambiatemi le vesti."

Per rispetto delle sue volontà, dunque, non gli cambiarono l'abito.

Il corpo del monaco fu allora posto sulla pira funeraria per essere bruciato, e solo in quel momento si accorsero che nelle tasche delle vesti c'erano nascosti dei fuochi d'artificio.

Fuochi che scoppiarono un istante dopo, colorando il cielo in ogni direzione.

L'intero villaggio scoppiò a ridere, e i due monaci rimasti dissero: "Vecchio furfante, anche da morto hai fatto fare, e ti sei fatto, un'ultima risata!"

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