I ciechi e l'elefante
- Alla scoperta del mito
- 16 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Molto tempo fa in India c'erano sei uomini ciechi che mendicavano ai bordi della strada.
Sentivano spesso parlare degli elefanti, ma ovviamente a causa della loro condizione non li avevano mai visti.
Quando un giorno un elefante venne portato al loro cospetto, gli uomini chiesero al padrone dell'animale di lasciarlo lì per un poco, in modo che potessero ammirarlo con tutti gli altri sensi a loro disposizione.
Il primo uomo, dopo avergli messo la mano sul fianco, paragonò la pelle dell'animale a un muro di cemento constatando quanto fosse spessa e dura; il secondo toccò le zanne e gli sembrarono come lance acuminatissime; il terzo si concentrò sulla proboscide e ne fu subito spaventato pensando fosse una sorta di serpente; il quarto afferrò una zampa della bestia e la paragonò per grandezza e altezza a una colonna di marmo; il quinto salì in groppa all'elefante e gli toccò le orecchie, che gli sembrarono al tatto come enormi ventagli; il sesto e ultimo uomo fece più fatica degli altri a trovare una parte di corpo da toccare, ma alla fine riuscì ad afferrare la coda, paragonandola a una possente corda.
Gli uomini credevano di avere tutti ragione, e iniziarono quindi a litigare tra loro su ciò che avevano appena toccato, accusandosi di disonestà e di affermare il falso.
Ben presto la discussione si fece molto accesa, un gran folla arrivò e l'elefante venne spaventato dal trambusto creatosi.
La disputa venne infine risolta da uno spettatore lì presente.
L'uomo disse loro che l'elefante era un animale enorme, il più grande animale terrestre, con una pelle dura come un muro, zanne appuntite come lance, una proboscide prensile che si muoveva come un serpente, zampe grandi quanto colonne e orecchie dalla forma di ventaglio, e infine una coda che ricordava una corda.
Terminò dicendo loro che avevano tutti ragione e torto allo stesso tempo, e che le esperienze soggettive possono essere veritiere, ma restano tuttavia limitate al punto di vista di chi le vive, e che molto spesso impediscono di vedere il resto della verità, che ha sempre bisogno di maggiori approfondimenti e rispetto per le differenti vedute.
Comentaris