Giardini pensili di Babilonia

Intorno al 600 a.C., nel regno di Babilonia era possibile ammirare una maestosa opera di architettura, che sarebbe stata poi conosciuta col nome di "Giardini pensili di Babilonia".

I Giardini furono edificati per volere del sovrano Nabucodonosor II, come regalo alla regina Amytis di Medea.

Il re di Babilonia aveva appena unificato i due regni, quelli di Babilonia e Medea, e dopo tale conquista tornò in patria dopo aver preso Amytis in moglie, e i Giardini furono quindi una sorta di regalo di nozze per non far sentire alla regina la nostalgia delle montagne della Medea, che erano completamente ricoperte di stupende piante e folta vegetazione.

Nabucodonosor ordinò quindi la costruzione della grande opera ingegneristica, e in pochissimo tempo venne eretta una struttura in pietra su vari livelli collegati da immense scalinate.

Ogni terrazza era sorretta da splendide colonne e conteneva vari giardini al cui interno era possibile trovare piante e fiori provenienti da ogni parte del mondo.

La costruzione fu subito fonte di fascino e curiosità per tutte le persone che si trovavano a passare nella capitale babilonese, e ben presto divenne praticamente una meta turistica.

Una tale costruzione fu possibile solo grazie al potere economico del regno di Babilonia, conosciuto come uno degli imperi più ricchi della sua epoca.

Tuttavia, l'esistenza dei Giardini di Babilonia è stata messa più volte in discussione a causa della mancanza di documenti ufficiali babilonesi, e dell'assenza di ritrovamenti archeologici.

Anche la giusta ubicazione dei Giardini è tutt'ora un mistero. Nel corso degli anni sono state fatte varie ipotesi che sono poi state tutte via via smentite.

Secondo studi più recenti, i Giardini non si sarebbero trovati in Babilonia, ma nella vicina città di Ninive, tesi supportata da documenti che testimoniano importanti lavori idrici sotto la città e della presenza di giardini in città.