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Ganesha



Ganesha

Nella religione induista, Ganesha è uno degli aspetti di Dio più conosciuti e venerati.


Primogenito di Shiva e Parvati, è raffigurato con una testa da elefante con una sola zanna, un ventre obeso e quattro braccia, mentre cavalca un topo.


Spesso è rappresentato seduto, con una gamba sollevata da terra e ripiegata sull'altra.


Ganesha significa letteralmente "Signore dei gana" dove gana può essere interpretato come "moltitudine", facendo assumere al nome il significato di "Signore di tutti gli esseri".


Si tratta di una divinità molto amata e invocata in quanto considerato simbolo di buon auspicio e distruttore di tutti gli ostacoli. Inoltre rappresenta il perfetto equilibrio tra uomo e donna.


Praticamente ogni elemento del corpo di Ganesha possiede una sua valenza: la testa d'elefante indica la fedeltà, la saggezza e la capacità di riflessione; il fatto che abbia una sola zanna indica la capacità di superare i dualismi; il ventre obeso rappresenta la forza di assimilare tutte le esperienze senza scomporsi; la gamba alzata sta a simboleggiare la capacità di "vivere nel mondo senza essere del mondo"; e le quattro braccia stanno a rappresentare gli attributi umani, ossia la mente, l'intelletto, l'ego e la coscienza.


Inoltre nelle mani brandisce un'accetta (simbolo di recisione dei desideri terreni), un lazo (simbolo di forza), un piatto di dolci (simbolo di abbondanza), e l'ultima mano è rivolta in alto come atto di benedizione.


Il topo che cavalca rappresenta l'astuzia che accompagna la sapienza dell'elefante, e il fatto che il topo, tanto quanto l'elefante, passano dappertutto, quasi senza incontrare ostacoli: uno per via della sua mole e l'altro per la sua minutezza. Ganesha, infatti, è colui che aiuta a superare gli ostacoli e viene venerato prima di iniziare qualsiasi impresa.



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