Fratelli Barbarossa
- Alla scoperta del mito
- 16 mag
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Hizir e Aruj iniziarono la loro carriera come semplici marinai impegnati in modesti affari marittimi e scambi internazionali.
Molto spesso erano accompagnati dal loro fratello maggiore, Ishak, e da quello minore, Ilyas.
Aruj divenne ben presto un navigatore di successo e prese il fratello Ilyas sotto la sua ala. Insieme combatterono nel Mediterraneo contro i Cavalieri dell'Ordine di S. Giovanni, inviati dal Papa per difendere i territori di Crociata. Durante uno di questi scontri Ilyas venne ucciso, mentre Aruj venne catturato e tenuto prigioniero a Bodrum, in Turchia, per oltre due anni.
Saputo quale fosse il luogo di detenzione, suo fratello Hizir giunse a Bodrum e aiutò Aruj a evadere.
Guidato dal sentimento di vendetta per la morte del fratello, Aruj ottenne dal governatore di Antalya una flotta di dodici galeoni coi quali combattere contro l'Ordine, che stava ormai decimando l'impero ottomano. Gli fu ordinato di partecipare alla spedizione navale ottomana contro la Puglia, in cui Aruj cannoneggiò numerosi forti costieri e catturò due navi. Sulla via del ritorno a Lesbo, si fermò a Eubea e catturò tre galeoni e un'altra nave.
Nel 1504 i due fratelli chiesero al Sultano di Tunisia il permesso di usare il porto strategicamente importante della Goletta per le loro attività. Ottennero questo diritto, a condizione di consegnare un terzo delle loro prede allo stesso Sultano.
La fama di Aruj Reis crebbe quando, tra il 1504 e il 1510, trasportò Mudéjar musulmani dalla Spagna ormai cristiana, in Nord Africa. I suoi sforzi nel soccorrere i musulmani spagnoli gli procurarono il soprannome di Baba Oruç (Padre Aruj) che, forse, per assonanza (sia in spagnolo, italiano e francese) si mutò in questi contesti linguistici in "Barbarossa", estesosi poi anche al fratello Hizir.
Nell'agosto del 1512, il governante esiliato di Bugia invitò i fratelli a cacciare gli spagnoli e durante la battaglia Aruj Reis perse il braccio sinistro. L'incidente gli fece attribuire il nomignolo di Gümüş Kol (Braccio d'argento in turco), in riferimento alla sua protesi d'argento che sostituiva l'arto mancante. Più tardi, in quello stesso anno, i tre fratelli razziarono le coste dell'Andalusia, e conquistarono quattro galee presso Genova. Dopo aver preso ventitré navi in nemmeno un mese, i fratelli tornarono alla Goletta.
Nel maggio 1518 gli spagnoli marciarono su Tlemcen, dove Aruj e Ishak li aspettavano con 1500 turchi e 5000 guerrieri indigeni. Insieme difesero Tlemcen per venti giorni, ma furono infine catturati in combattimento dalle forze di Garcia de Tineo e impiccati nella pubblica piazza.
L'ultimo fratello sopravvissuto, Hizir, ereditò dal fratello il posto e il soprannome di Barbarossa, e divenne nel 1533 ammiraglio della flotta ottomana.
Memorabili furono i suoi scontri con le flotte spagnole armate da Carlo V, e le battaglie sulle coste italiane e albanesi con l'ammiraglio italiano Andrea Doria.
Hizir Barbarossa morì nel 1546, a causa di un attacco di "febbre gialla" e fu sepolto a Besiktas, a nord di Istanbul, in un mausoleo costruito dal famoso architetto Sinan.
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