Forseti

Appartenente alla mitologia norrena, Forseti era il dio della giustizia, della pace, e della riconciliazione, facente parte della schiera degli Aesir.

Figlio di Baldr e Nanna, il suo nome in antico norreno stava a significare "colui che presidia", mentre nell'attuale islandese e faroese il termine vuol dire "presidente".

Considerato come il più saggio e il più eloquente di tutte le divinità di Asgard, Forseti abitava nel Glitnir, ossia "brillante", in riferimento ai soffitti d'argento delle stanze e ai pilastri d'oro che risplendevano fino a poter essere visti a lunghissime distanze.

Forseti era solito sedere nella sua sala, dispensando giudizi sempre giusti, e riuscendo a trovare ogni volta delle soluzioni che soddisfacessero tutti i contendenti nelle varie dispute.

Proprio per questo era ampiamente rispettato, e per tale motivo solo i giuramenti più solenni e importanti potevano essere invocati nel suo nome.

Per niente incline alle battaglie, il suo nome infatti non figura come combattente nel Ragnarok.

Secondo la leggenda, il suo luogo di adorazione era Heligoland, fondata da dodici Asegeir (anziani), che stavano vagando per tutta la Scandinavia alla ricerca delle migliori leggi di ogni tribù, al fine di metterle insieme e scrivere un codice di leggi praticamente perfetto.

Dopo aver raccolto le leggi, i dodici si imbarcarono verso una remota isola, alla ricerca di tranquillità per poter discutere senza interruzioni, ma vennero colpiti da una tremenda tempesta rimanendo in balia delle onde.

Spaventati, pregarono Forseti, e d'improvviso videro una tredicesima persona apparire sulla barca e guidarli verso un isolotto, e quindi al sicuro.

Una volta a terra, questo passeggero misterioso spaccò la terrà e da quel buco ne scaturì una fonte d'acqua pulita. Inoltre, dopo aver benedetto l'isola, scrisse il codice di leggi che gli anziani tanto bramavano, e poi sparì all'improvviso.

Da quel momento l'isola divenne luogo di culto di Forseti, sede delle maggiori assemblee in cui c'era bisogno di una decisione importante, e non fu mai razziata né toccata da battaglie.