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Caligola


Caligola

Dopo un inizio promettente di comando contraddistinto da grandi riforme interne e da un'ottima politica estera, le cose cambiarono drasticamente quando l'imperatore, riabilitatosi dopo una grave malattia, decise di rendere la vita del senato e dell'esercito letteralmente un inferno.


Le cose iniziarono a prendere una pessima piega quando a Gerusalemme si dichiarò un dio, ordinando l'erezione di una statua colossale nel Tempio di Gerusalemme, sfidando così le usanze religiose dei Giudei.


Proprio come il suo predecessore Tiberio, Caligola instaurò un regno del terrore con arbitrari arresti per tradimento, e si diceva avesse addirittura una relazione incestuosa con sua sorella.


La storia del cavallo che intendeva eleggere senatore è forse stata esagerata, ma con Caligola tutto era possibile.


Uno degli errori più gravi dell'imperatore fu quello di ridicolizzare la potenza dell'esercito romano quando dopo essere stato a lungo sul Reno senza però portare a termine alcuna operazione militare, rimproverò ai senatori di vivere tra i lussi mentre lui rischiava la vita in battaglia, e decise di muovere le truppe verso l'oceano dichiarando una surreale guerra a Nettuno.


Ordinò ai soldati di andare in acqua e combattere le onde con le spade, e di riempire bauli con conchiglie come bottino di guerra.


Fece, infine, costruire in quel luogo una grande torre in memoria delle sue imprese vittoriose ed elargì ricompense ai suoi soldati.


Venne assassinato da guardie pretoriane nel 41 a.C., e sostituito al comando da Claudio.

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