Azathoth
- Alla scoperta del mito
- 3 giorni fa
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"Il dio cieco che gorgoglia e bestemmia al centro dell'Universo", così Lovecraft definisce il più potente dei Dèi Esterni e il creatore dell'intero universo e di tutte le creature in esso racchiuse.
Tecnicamente onnipotente, il suo intelletto eguagliava la sua potenza, fino a quando un evento a noi sconosciuto distrusse la sua mente e lo ridusse in uno stato comatoso di incoscienza.
Da quel momento siede al centro dell'universo in quella che è chiamata la Corte di Azathoth, attorniato dagli altri Dèi Esterni, con a capo Nyarlathotep, che cercano di mantenerlo in questo stato di incoscienza danzando al ritmo e al suono di flauti e tamburi blasfemi da loro stessi suonati.
Ma perché cercano di tenerlo in coma?
Le versioni sono due: la prima vuole che nel caso si risvegliasse, potrebbe ordinare la distruzione dell'universo da lui stesso creato; la seconda invece ritiene che l'universo per come lo conosciamo sia nient'altro che un sogno dello stesso Azathoth, e quindi il suo risveglio metterebbe fine a tutto.
A causa della sua immensa potenza, il nome di Azathoth non è mai pronunciato a cuor leggero. Spesso vengono usati soprannomi come "Il Demone-Sultano", o come "Caos Nucleare", e la parola "nucleare" può essere intesa sia nel senso di "nucleo" in quanto si trova all'esatto centro dell'universo, e sia letteralmente come "nucleare", infatti la formula del De Vermiis Mysteriis per evocare Azathoth richiede una gran quantità di materiale fissile.
La prima apparizione avviene in "La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath" (scritto nel 1927 e pubblicato nel 1943) e la sua descrizione è quasi sempre la stessa ed è comune a quella degli altri Dèi Esterni, ossia un ammasso di tentacoli con migliaia di globi luminosi al suo interno.
Per il nome pare che Lovecraft abbia mescolato le parole "Anathoth" (città natale di Geremia, come indicato nella Bibbia) e "Azazel" (un demone del deserto già menzionato ne L'orrore di Dunwich).
Inoltre pare che lo scrittore si sia ispirato a un romanzo di Lord Dunsany intitolato "The Gods of Pegana" (1905), in cui appare Mana-Yood-Sushai, Dio creatore dell'universo e perennemente addormentato, cullato dalla musica prodotta dalle altre divinità. E tocca dire che le similitudini sembrano abbastanza evidenti.
"Per non parlare poi dell'ultimo, sconvolgente pericolo, che sussurrava cose indicibili, una volta usciti dal normale universo, e che nessun sogno poteva raggiungere: l'ultima nebbia incorporea del Caos totale che bestemmia e gorgoglia al centro di tutto l'infinito, l'incontenibile demonio, il sultano Azathoth, il cui nome nessuna bocca osa proferire, che digrigna affamato i denti in spazi bui e inconcepibili che si trovano al di là del tempo, tra i colpi soffocati di tamburi che levano la ragione, e la monotona nenia di flauti maledetti."
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