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Yhi


Yhi

Nei miti del popolo Gamilaraay, tribù di aborigeni australiani, Yhi incarna lo spirito creatore femminile ed è la personificazione del sole, intrecciata così strettamente con i concetti di luce e creazione.


Secondo la leggenda infatti, mentre Yhi si risvegliava dal sonno celestiale, i suoi occhi aprendosi annunciavano la nascita della luce che iniziò a cadere a cascata sulla Terra, infondendo vitalità in un paesaggio fino ad allora oscuro.

Yhi è spesso rappresentata come una donna dalla bellezza affascinante e con una pelle risplendente che ricorda la luce del sole. I suoi capelli sembrano essere fatti di lava, a ricordare l'infuocata corona solare, e alcune interpretazioni la adornano con piume, mentre altre la vedono incoronata con raggi di luce.

Porta spesso tra le sue mani un braciere ardente, simbolo della scintilla con la quale accese il mondo.


La danza cosmica di Yhi si svolge con un inseguimento costante di Bahloo, incarnazione della luna, e secondo i miti quando i due si raggiungono è il momento nel quale si verificano le eclissi.

In alcuni racconti, la coreografia celestiale di Yhi e Bahloo simboleggia la danza ritmica della vita, dove il giorno cede alla notte e la notte si arrende all'alba.

È spesso riconosciuta come la sorella di Birrangulu, dea della fertilità e della pioggia, e moglie di Baiama, padre del cielo e dio creatore.


Secondo il mito della creazione, una volta illuminato il mondo, Yhi scese sulla Terra e ovunque cadessero i suoi passi fiorivano piante e vegetali.

Gli spiriti oscuri, fino ad allora padroni della Terra, cercarono di portarla nell'oblio, ma il calore di Yhi li dissipò e li trasformò in insetti.

La dea entrò poi in una caverna di ghiaccio e le diede vita, dando origine a pesci, lucertole, uccelli, mammiferi, e anfibi, prima di tornare nel suo mondo celestiale.

Molto più tardi, gli animali sentirono la mancanza di Yhi e lei decise di tornare per chiedere loro cosa c'era che non andava. Il canguro voleva saltare e il vombato voleva dimenarsi a terra, mentre la foca voleva nuotare. La lucertola voleva le gambe e il pipistrello voleva le ali, e l' ornitorinco voleva qualcosa di tutto. Yhi concesse loro ciò che desideravano, poi tornò in cielo e vide l'Uomo, che non aveva donna ed era diverso da qualsiasi altra cosa avesse creato. Mentre l'uomo dormiva, Yhi rivolse tutto il suo potere su un fiore e presto l'uomo si svegliò e, insieme a tutti gli altri animali, la osservò. Il fiore poi si trasformò in una donna.


Yhi è portatrice di luce ed elimina l'oscurità, e il suo stesso tocco possiede capacità curative e nutritive, mentre il suo sguardo funge da ispirazione e vita.

Ancora oggi il suo spirito persiste nelle pratiche culturali delle comunità aborigene, manifestandosi nel loro rispetto per la natura e nella celebrazione del ciclo della vita.

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