Rodopi
- Alla scoperta del mito

- 16 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Quella di Rodopi è un'antica fiaba egiziana, citata per la prima volta da Erodoto, ed è considerata il più antico archetipo letterario di Cenerentola.
Nata in Grecia, Rodopi venne rapita e venduta da alcuni pirati a un vecchio uomo egiziano che passava la maggior parte del tempo a dormire e non si accorgeva di quanto Rodopi venisse trattata male e offesa dalle sue altre schiave.
Il motivo di tale astio era da ricercare nell'aspetto fisico di Rodopi. La ragazza infatti, a differenza di tutte le altre, aveva capelli biondi e mossi, occhi verdi e splendenti e una pelle candida che si bruciava molto spesso.
Le perfide "colleghe" le facevano fare tutti i lavori più duri e faticosi, e Rodopi era costretta a eseguirli.
I suoi unici amici erano alcuni animali... uccelli, scimmie e perfino un ippopotamo. Alla fine della giornata, se non era troppo stanca, si recava in riva al Nilo e passava del tempo con loro cantando e ballando insieme a loro.
Proprio in una di queste occasioni attirò l'attenzione del suo anziano padrone, che si era assopito sotto un albero nelle vicinanze.
Il vecchio uomo rimase stupito e affascinato dalla ragazza, e decise che meritava un riconoscimento.
Ordinò allora uno speciale paio di pantofole, morbide e e con intarsi di oro rosso, e gliele donò.
Questo gesto non fece altro che far ingelosire ancora di più le altre ragazze, che inasprirono ancora di più il comportamento nei confronti di Rodopi.
Qualche giorno dopo, arrivò la notizia che il faraone Amasis aveva invitato tutto il popolo d'Egitto a una celebrazione nella città di Menfi, e Rodopi aspettò con ansia e trepidazione il giorno in cui avrebbe potuto sfoggiare le sue qualità e le sue nuove pantofole.
Arrivato il giorno però le altre schiave ostacolarono Rodopi assegnandole una interminabile lista di lavori domestici, impedendole di fatto qualunque possibilità di partecipare all'evento.
Mentre Rodopi era al fiume a fare il bucato, con le pantofole esposte al sole, Horus nelle sembianze di falcone si abbatté in picchiata e ne portò una in volo con sé. Il dio volò fino a Menfi e lasciò cadere la pantofola in grembo al faraone, il quale interpretando l'evento come un segno divino, decretò che tutte le ragazze del regno avrebbero dovuto provare la pantofola, e lui avrebbe sposato quella che sarebbe riuscito a calzarla.
Dopo interi giorni di vana ricerca, il faraone giunse infine nella casa di Rodopi.
La ragazza, vista la barca reale, cercò di nascondersi ma il faraone la vide e la pregò di provare la calzatura.
La pantofola calzò perfettamente, e dopo che Rodopi tirò fuori l'altra pantofola, il faraone la portò con sé e la sposò.



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