Legio I Auditrix
- Alla scoperta del mito
- 18 mag
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La Legio I Adiutrix ("ausiliatrice") fu una legione romana ricordata soprattutto per essere stata formata frettolosamente da Nerone in punto di morte, e originariamente composta solo da marinai, gli unici uomini disponibili al momento.
La storia della Legio I Adiutrix inizia nella primavera del 68 d.C., quando Nerone, nel disperato tentativo di mantenere il trono, prese la decisione senza precedenti di richiamare dei marinai dalla flotta romana di battaglia basata a Miseno, sulla costa orientale italiana.
Con questi uomini venne creata una legione che assunse il simbolo del Pegaso sullo stendardo.
Tuttavia, nonostante la creazione di questa legione ausiliatrice, Nerone non riuscì a salvare il suo impero, e abbandonato dalla Guardia Pretoriana e dichiarato nemico dello stato dal Senato, l'imperatore decise di togliersi la vita nel giugno di quello stesso anno.
Nel frattempo, la legione formata unicamente da marinai rimase a Roma in attesa di sviluppi, e non avendo alloggi stabiliti, questi uomini dovettero arrangiarsi e dormire dove potevano in città.
Intanto il Senato aveva riconosciuto come nuovo imperatore Galba, che si mise subito in marcia verso Roma accompagnato dal suo esercito che comprendeva la nuovissima Legio VII Gemina e un grande contingente di cavalleria.
I marinai di Miseno erano ansiosi di essere riconosciuti ufficialmente e di ottenere inoltre la cittadinanza romana, e per questo iniziarono a cercare l'approvazione del nuovo imperatore.
Nell'ottobre del 68 d.C., la notizia dell'arrivo di Galba si diffuse in tutta Roma, e i cinquemila marinai decisero di accoglierlo e di chiedergli subito udienza.
Galba disse però che non aveva tempo di occuparsi di loro, e i marinai diedero quasi immediatamente inizio a una rivolta armata all'interno di Roma.
Di fronte a tali avvenimenti e alle insistenti richieste di riconoscimento, Galba venne infine spinto a una risposta decisa e brutale.
Temendo per la propria vita, l'imperatore ordinò alla cavalleria di caricare e attaccare senza pietà i marinai.
I resoconti dell'attacco variano di fonte in fonte, ma si stima che il bilancio delle vittime superò il migliaio e che i sopravvissuti furono sottoposti a un destino crudele.
Vindice, governatore gallico, approfittò di tale scompiglio e iniziò una ribellione verso Roma, portando a sé il sostegno di diverse tribù.
La città di di Lugdunum (attuale Lione) si schierò prontamente dalla parte di Vindice, mentre Vienna rimase leale a Roma.
E la situazione peggiorò proprio quando Lugdunum esortò la Legio I Adiutrix ad attaccare Vienna, affermando che i viennesi fossero stranieri mentre loro erano un'antica colonia di veterani legionari romani.
Vienna, considerando il pericolo imminente, decise di formare una legione locale, e riformò la Legio I Italica, unità destinata a proteggere Vienna dagli imminenti attacchi.
E fu proprio in questo contesto che avvenne la prima battaglia della Legio I Adiutrix, in quella conosciuta come la Rivolta dei Batavi.
La legione fu poi successivamente presente in numerosi eventi storici, dalle guerre daciche di Traiano, alle campagne partiche, e alle guerre marcomanniche di Marco Aurelio.
Fu però specialmente sotto il comando di Settimio Severo che la Legio I Adiutrix raggiunse il suo apice.
Dopo l'assassinio di Pertinace nel 193 d.C., la legione si unì ad altre in una marcia verso Roma, dove il Senato acclamò Settimio Severo come imperatore.
Percependo minacce al trono, Severo guidò le sue legioni, inclusa la Adiutrix, verso est attraversando l'Asia Minore, dove sconfissero Pescennio Nigro.
La Adiutrix tornò poi a Roma, e successivamente partecipò alle campagne partiche di Severo, e nel 238 d.C. prese parte alla guerra civile e all'assedio di Aquileia sotto l'imperatore Massimino il Trace.
In seguito, la legione giurò fedeltà a Gordiano III, unendosi a lui nella guerra contro i persiani nel 244 d.C.
Proprio dopo la morte di Gordiano III si perdono le notizie della Legio I Adiutrix.
I documenti suggeriscono che fosse ancora attiva nel V secolo sotto il comando di Stilicone, ma senza dettagli di sorta.
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