Lamashtu
- Alla scoperta del mito
- 19 ore fa
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Appartenente alla mitologia mesopotamica, Lamashtu è un demone/divinità dall'indole malevola e potenzialmente molto pericolosa.
Figlia di Anu, signore del cielo nella mitologia sumerica, Lamashtu è associata alla stregoneria, all'infertilità, alle perdite di gravidanza spontanee e al prematuro decesso dei neonati.
Proprio come Lilith, con la quale condivide parecchi aspetti, Lamashtu è connessa a Ishtar, anche se le origini precise di questa connessione si sono perse nel tempo.
I sumeri e gli assiri rappresentavano Lamashtu come uno spirito completamente malvagio, in quanto, a differenza degli altri demoni, in lei non vi era alcun spirito di giustizia e non operava per un fine preciso o sotto comando di autorità superiori. Lamashtu era cattiva perché le piaceva esserlo e perché aveva solo voglia di causare dolore e sofferenze.
Secondo le credenze, il demone impediva i concepimenti, provocava febbri e infiammazioni, e tormentava chi non le andava a genio.
Era di solito contrastata da Pazuzu, anch'esso portatore di pestilenze, che la combatteva probabilmente solo perché la odiava più di ogni cosa e non per vera pietà verso gli esseri umani.
Lamashtu era rappresentata come una donna, a volte con la testa di leone, orecchie d'asino, con piedi simili a quelli di un uccello, ed era caratterizzata da capelli spettinati, unghie lunghe e mani sporche, ed era di solito raffigurata mentre allattava maiali e cani e in compagnia di serpenti a due teste.
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