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I ninja più famosi della storia


Ninja

I Ninja erano una classe di guerrieri del Giappone feudale che padroneggiava egregiamente svariate tecniche di combattimento, spionaggio e sabotaggio.

Di solito addestrati in una serie di arti marziali, erano anche abili utilizzatori di armi come gli shuriken, le spade, i kusarigama e i kunai.

Abilissimi anche nel camuffarsi e nel passare inosservati, le loro tecniche erano segrete e tramandate per generazioni nelle leggendarie scuole di Ninjutsu.

A causa del loro alone di mistero e della loro epicità sono spesso raffigurati in leggende e storie, nelle quali compiono imprese impossibili e sconfiggono ogni sorta di avversario.


Passiamo a vedere nel dettaglio qualcuno di questi famosi Ninja.


Il primo è Ishikawa Goemon, personaggio leggendario del folclore giapponese, con addirittura alcuni documenti storici a testimoniarne la reale esistenza e la sua vita durante il periodo Sengoku.

Goemon era un ladro, per certi versi molto simile alla figura di Robin Hood visto rubava solamente a persone ricche. Noto per le sue capacità atletiche e per la sua abilità con la spada, la storia per la quale è più famoso è quella che riguarda il suo fallito tentativo di assassinare lo Shogun Toyotomy Hideyoshi nel 1594 per vendicare la morte di sua moglie.

Goemon e suo figlio Gobei vennero catturati e condannati a morire bruciati nell'olio bollente, ma Goemon riuscì a salvare il figlio tenendolo sempre al di sopra del livello dell'olio.

La storia di Goemon è diventata popolare nella cultura giapponese, e spesso il Ninja è utilizzato anche nella odierna cultura di massa.

Il personaggio, ad esempio, di Goemon Ishikawa XIII, della serie manga e anime "Lupin III", è diretto discendente di questo Goemon.

Così come Kozuki Oden, presente in One Piece, è a lui ispirato.


Passiamo ora a Katō Danzo, conosciuto anche come Tobi Katō, ossia Kato Volante, alias derivante dalla sua presunta capacità di volare. Secondo la leggenda praticava stregoneria, e pare che addirittura una volta riuscì a ingoiare un intero toro, con almeno venti persone a testimoniare l'evento.

La storia che lo vede protagonista è quella che vuole il daimyō Uesugi Kenshin invitarlo nel suo castello per mettere alla prova le sue presunte capacità magiche. Kenshin lo sfidò a intrufolarsi nel castello di Naoe Kanetsugu, un suo servitore, e a recuperare una preziosa naginata (arma ad asta).

Danzo riuscì a entrare nel castello pesantemente sorvegliato, e non solo rubò la naginata ma catturò anche una giovane serva portandola come "omaggio" al daimyō.

Appurate le straordinarie qualità di Danzo, Kenshin lo prese quindi al suo servizio, ma quando Kanetsugu si accorse del furto riuscì a catturare Danzo e lo costrinse a disertare in favore di Takeda Shingen, rivale di Kenshin.

Tuttavia Takeda, credendo Danzo un doppiogiochista, lo fece imprigionare e giustiziare tramite decapitazione.


Continuiamo con Momochi Sandayu, nato nel 1525 e originario di Nabari, nella provincia di Iga.

Gran parte della sua vita è avvolta del mistero, anche a causa del fatto che operasse sempre sotto mentite spoglie e con vari pseudonimi. Uno di questi pare fosse quello di Fujibayashi Nagato, noto per essere il temibile leader del clan ninja dei Kōga-ryū.

Noto anche per aver addestrato e fatto da mentore ad altri famosi ninja, Momochi garantiva la segretezza dei suoi corsi di formazione a tutti i costi. Pare infatti che arrivò a metter su tre famiglie in tre zone completamente diverse del paese, pur di rendere quanto più fumosa possibile la sua identità.

Una delle sue strutture di allenamento pare fosse situata a Hojiro, e leggenda vuole che uno dei suoi allievi sia stato addirittura Hattori Hanzo, probabilmente il ninja diventato più famoso nel corso della storia.


Hanzaki Kurando


Hanzaki Kurando visse durante il periodo Edo del Giappone, ed è considerato come uno degli ultimi ninja attivi.

Lavorò per il clan Tokugawa e gli vennero insegnate numerose tecniche di combattimento e spionaggio. Divenne famoso soprattutto per le sue operazioni sotto copertura, e per questo gli venivano assegnate missioni riguardanti segreti da scoprire sulle varie fazioni anti-Tokugawa.

In una delle sue più famose si travestì da monaco e si infiltrò in un tempio, dove usando le sue tecniche ninja riuscì a catturare un pericoloso criminale usando una particolare tecnica con specchi e luci per accecarlo e renderlo innocuo.


Yamaoka Tesshu


Yamaoka Tesshu non fu un ninja nel vero senso della parola, ma più un un samurai che studiò tecniche e comportamenti dei ninja.

Nato nel 1836, è riconosciuto come uno dei più grandi spadaccini della storia giapponese. A sette anni iniziò a studiare arti marziali, divenendo sin da bambino esperto in numerose tecniche. Studiò poi in un Ninjutsu, e le sue abilità in spionaggio e assassinio divennero talmente eccellenti al punto da essere molto spesso ingaggiato dal governo per effettuare missioni segrete.

Nel 1864 Tesshu fondò la sua scuola di arti marziali, insegnando agli allievi una combinazione di tecniche miste tra quelle dei samurai e quelle dei ninja. Divenne inoltre un influente leader politico durante l'era Meji professando l'importanza della libertà individuale.

Continuò a studiare arti marziali fino al 1880, occupandosi in seguito solo di perfezionare lo stile del proprio Dojo e dei suoi allievi.

Morì nel 1888 a causa di un cancro allo stomaco.


Fuma Kotaro


Nato nella provincia di Sagami, in un anno non meglio precisato, Fuma Kotaro fu il quinto e sicuramente più noto leader del clan ninja Fuma.

Il suo più grande successo arrivò nel 1580 con la battaglia di Omosu, quando si infiltrò di nascosto con i suoi uomini in un accampamento del clan Takeda creando un enorme caos che provocò ingenti perdite ai nemici che, presi alla sprovvista e disorientati, finirono addirittura per attaccarsi a vicenda.

Quando lo shogunato Tokugawa salì al potere, il clan Fuma fu ridotto a una semplice banda di briganti che operava in periferia. Tuttavia, secondo una leggenda popolare, nel 1596 Kotaro fu il responsabile della morte di Hattori Hanzo, famosissimo ninja al servizio di Tokugawa Ieyasu. Secondo la storia, infatti, Hanzo rintracciò Kotaro nel Mare Interno, ma venne attirato proprio da Kotaro in un canale molto stretto dove la sua nave venne prima intrappolata e poi data alle fiamme.

Kotaro fu infine catturato e giustiziato tramite decapitazione proprio per ordine di Ieyasu nel 1603.


Hattori Hanzo


Probabilmente il più famoso ninja e samurai giapponese, nacque a Mikawa nel 1541 ed ebbe un ruolo chiave per la salita al potere di Tokugawa Ieyasu e per l'unificazione del Giappone.

Il suo addestramento iniziò all'età di otto anni sul monte Kurama, a nord di Kyoto, e a dodici anni era già considerato un guerriero esperto.

All'età di sedici anni partecipò alla sua prima battaglia, durante la quale ebbe il merito di guidare l'infiltrazione al castello di Kaminogo, riuscendo a liberare parecchi familiari di Ieyasu, ma la vera fama giunse solo parecchi anni dopo, nel 1582.

In quell'anno venne assassinato Oda Nobunaga, e temendo di essere incolpato per l'omicidio, Ieyasu decise di scappare. Hanzo suggerì al suo padrone di attraversare la provincia di Iga, dove aveva legami, e si propose di andare in avanscoperta. Come sperato, gli uomini di Iga si resero disponibili ad ospitare e aiutare gli uomini Tokugawa, che riuscirono quindi a tornare a Mikawa sani e salvi.

Per le sue abilità in combattimento ricevette il soprannome di "Oni Hanzo", ossia "Demone Hanzo", e viene riconosciuto come il fondatore del più potente clan ninja della storia, quello di Iga.

In suo omaggio è ancora presente nel Palazzo imperiale di Tokyo, l'Hanzo-mon (la Porta di Hanzo), che dà il nome anche alla linea della metropolitana che passa lì vicino.

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