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Elizabeth Bathory


Elizabeth Bathory

Elizabeth Bathory (Erzsébet Bathory in ungherese) è stata una delle più famose serial killer donna della storia, e venne soprannominata addirittura "Contessa Dracula".


Nata in Transilvania nel 1560 da ricca una famiglia nobile, ricevette un'ottima educazione e fu benedetta con un gradevolissimo aspetto fisico.


La sua famiglia comprendeva sovrani, cardinali e cavalieri, ma nonostante questo era circondata da un alone di mistero. A causa della consanguineità (anche il padre aveva sposato una sua cugina), non mancavano malattie del sistema nervoso: molti suoi membri mostravano segni di epilessia, schizofrenia e altri disturbi mentali.


Fin da bambina Elizabeth fu attratta da violenza, e a sei anni fu testimone di un evento che la marchiò a vita: uno zingaro appartenente a un gruppo invitato in casa della sua famiglia venne condannato a morte, e le sue grida attirarono l'attenzione della piccola Beth, che scappò all'alba per assistere all'esecuzione della condanna. Dei soldati tagliarono il ventre di un cavallo legato a terra, il condannato venne preso e infilato nel ventre, rimase fuori solo la testa, poi un soldato ricucì il ventre del cavallo con il condannato al suo interno.


All'età di tredici anni, poi, incontrò un suo cugino, il principe di Transilvania, il quale, sotto i suoi occhi, fece tagliare naso e orecchie a 54 persone sospettate di aver fomentato una ribellione dei contadini.


Due anni dopo sposò il suo fidanzato, Ferenc Nadasdy. Col marito sempre via a causa di guerre e battaglie, Elizabeth non trovava altro rimedio alla noia che torturare in maniera atroce la servitù.


Una sera, una ragazza di dodici anni, Dora, riuscì a fuggire dal castello con indosso solo una lunga camicia bianca. Venne presa poco dopo e condotta dalla contessa, la quale la costrinse ad entrare in una gabbia cilindrica troppo stretta per sedersi e troppo bassa per stare in piedi. La gabbia venne quindi sollevata da terra tramite delle carrucole e spinta contro dei paletti appuntiti. Il valletto nano al servizio di Erzsébet, Ficzkó, manovrò le corde in modo che la gabbia oscillasse: in questo modo, il corpo venne fatto a pezzi.


Suo marito non era inferiore a lei in quanto a crudeltà: una volta ai due sposi venne il sospetto che una serva si fosse finta malata, le fecero così infilare tra le dita dei pezzi di carta impregnati d'olio ai quali fu poi dato fuoco; dopo questo fatto ben pochi osarono dichiararsi ammalati.


Ossessionata dalla bellezza e dalla paura di invecchiare, Beth era alla costante ricerca di metodi per allontanare la vecchiaia e la morte, e si avvicinò quindi alla magia nera. Un giorno, dopo aver percosso a sangue una delle sue serve, si convinse che i punti in cui il sangue della sventurata le aveva toccato la pelle fossero ringiovaniti. Uccise quindi la serva e ordinò che venisse riempita la vasca da bagno col suo sangue, credendo di aver trovato l'elisir della giovinezza.


Iniziò allora a far rapire le giovani vergini che vivevano nei campi attorno al castello e i suoi crimini vennero sempre ignorati dalle forze governative. Le "riserve" di ragazze umili però iniziarono a scarseggiare, e la contessa iniziò a rapire figlie e nipoti di lord e nobili, e fu a quel punto che l'imperatore Mattia II si ritrovò costretto ad aprire un'indagine sulla nobildonna.


Nel gennaio del 1611 Elizabeth venne colta in fragrante durante una delle sue torture, e fu quindi incriminata per oltre ottanta omicidi. Sfuggì alla condanna a morte, in quanto non prevista dalle leggi ungheresi, e venne quindi confinata in una minuscola stanza del castello fornita solo di un piccolo buco attraverso il quale le veniva fornito del cibo.


Sopravvisse così per tre anni, fino a quando fu trovata morta nell'agosto del 1614.


La donna non mostrò mai rimorso per le sue azioni, e dai suoi diari segreti pare che il numero di persone da lei uccise possa superare seicento.

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