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Coorti Urbane


Coorti urbane

Quando Augusto istituì la Guardia Pretoriana ebbe subito il timore che troppo potere potesse essere concentrato in un unico corpo di guardie, e di conseguenza al fine di equilibrare il potere e l'autorità, creò un corpo di guardia parallelo: le Coorti Urbane.

Istituite durante gli ultimi anni del regno di Augusto, prevedevano inizialmente la formazione di tre Coorti, con la prima di queste che era di fatto una costola della già attiva Guardia Pretoriana.


Questo però non era l'unico punto in comune che le Coorti avevano con i Pretoriani; al momento della formazione delle tre Coorti, esistevano già nove corpi di Guardia Pretoriana, e alle tre Coorti furono attribuiti i numeri X, XI, e XII, in segno di continuità con i corpi già presenti.


Il comando delle Coorti Urbane era esercitato dal Praefectus Urbi, un prefetto il cui potere era maggiore di quello dei capi pretoriani, e l'organizzazione era profondamente gerarchica, con ogni Coorte comandata da un tribuno e sei centurioni.

Le Coorti Urbane aveva giurisprudenza su tutte le questioni criminali che avvenivano in territorio di Roma e in generale sulla penisola italiana, cosa che conferiva agli uomini al comando una grande influenza, in particolar modo nei momenti in cui gli imperatori partivano per andare in guerra.


Poiché l'obiettivo delle Coorti era quello di bilanciare il potere a Roma, era fondamentale che i suoi membri fossero combattenti devoti e leali, e per questo venivano reclutati quasi esclusivamente uomini italiani, ritenuti tra i più leali e attaccati all'Impero.

Gli uomini, una volta reclutati, avrebbero prestato servizio militare per un massimo di venti anni combattendo in battaglie, reprimendo rivolte, o schierandosi durante le guerre civili cercando di farle terminare il prima possibile.

Tuttavia, oltre alle gravose responsabilità, i membri delle Coorti Urbane avevano anche numerosi vantaggi, primo fra tutti una paga molto alta per l'epoca, che poteva arrivare a essere anche il doppio di quella di un "semplice" legionario.


Dato che molti uomini delle Coorti provenivano direttamente dai Pretoriano, il rapporto tra i due corpi di guardia era molto stretto; talmente stretto che per un lungo periodo di tempo condivisero la stessa caserma, ossia la Castra Praetoria.

Ben presto, però, con l'aumento dell'importanza delle Coorti, e con un desiderio di indipendenza sempre maggiore, alle Coorti Urbane viene concesso di separarsi dai Pretoriani, e per ordine di Aureliano si spostano, nel 270, alla Castra Urbana, sul luogo dell'odierna Piazza di Spagna.


Poiché gli uomini delle Coorti non erano membri attivi dell'esercito, le loro mansioni principali comprendevano mantenere l'ordine e la legalità nella vita di tutti i giorni, e si occupavano quindi di combattere borseggi, violenze, e il controllo della folla durante grandi eventi come i combattimenti con i gladiatori al Colosseo, o le corse delle bighe che si tenevano al Circo Massimo.


Negli anni successivi l'importanza delle Coorti crebbe sempre di più, fino a essere sempre più coinvolte nella vita politica dell'Impero, e dopo la morte di Caligola, alleandosi con Claudio riuscirono a ingrandirsi oltremodo garantendosi un futuro sempre più florido.

Vennero infatti ristrutturate in sette coorti da cinquecento uomini ognuna sotto Nerone, in quattro da mille uomini sotto Vitellio, fino ad arrivare millecinquecento uomini per coorte sotto Settimio Severo.


Tuttavia, dopo aver sostenuto Marco Massenzio contro Costantino I durante la battaglia di Ponte Milvio nel 312, furono sconfitte e di fatto smantellate e smilitarizzate durante il IV secolo.

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