Anello di Salomone
- Alla scoperta del mito

- 14 mag
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Citato nel "Testamento di Salomone", testo apocrifo della tradizione ebraica, l'Anello è l'oggetto col quale lo stesso Salomone riusciva a marchiare i demoni, per poi controllarli a suo piacimento.
Un giorno, uno dei servitori favoriti di Salomone era infastidito da un demone di nome Ornias. Tale demone stava rubando metà della paga del ragazzo, e allo stesso tempo gli stava succhiando via parte della vitalità attraverso il pollice destro.
Cercando di aiutarlo, Salomone pregò intensamente Dio, che in aiutò gli mandò tramite l'arcangelo Michele un anello su cui era impresso il sigillo di Dio nella forma di un pentalfa. Salomone allungò l'anello al ragazzo che, gettandolo contro Ornias, lo marchiò con il sigillo portandolo sotto il controllo del re.
Lo stesso Ornias, ormai servitore di Salomone, venne allora mandato all'inferno al fine di marchiare allo stesso modo Belzebù, il principe dei demoni.
Con Belzebù sotto il suo comando, Salomone ebbe il controllo sull'intera schiera demoniaca dell'inferno.
La presenza dell'Anello è importante nella cultura ebraica perché si dice che Salomone riuscì a costruire in brevissimo tempo il Tempio di Gerusalemme proprio grazie all'aiuto dei demoni sotto il suo controllo.
L'ultima pietra angolare del Tempio verrà disposta dal demone Ephippas (un demone del vento che devastava l'Arabia), anch'esso imprigionato grazie al potere del sigillo.
Altro uso che Salomone fece dell'Anello fu quello di interrogare tutti i demoni dei trentasei decani in modo da farsi svelare esorcismi e metodi per poterli allontanare, scacciare ed eliminare i loro effetti negativi.
L'Anello però a un certo punto perse potere.
Salomone s'innamorò infatti di una donna shulamita e accettò di adorare Caivan e Moloch. Il sovrano accettò di sacrificare loro il sangue di alcune locuste e, immediatamente, lo Spirito di Dio si allontanò da lui, facendogli perdere la proverbiale saggezza.
Salomone conclude il suo testo con un avvertimento per l'umanità. Egli ammonisce gli esseri umani a non cadere nel suo stesso errore, esortandoli a essere consapevoli del presente e del futuro, per comprendere le conseguenze delle proprie azioni prima di agire.



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