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Il gallo, il gatto, e il topolino


Gallo, gatto e topolino

C'era una volta un sorcetto, che un bel giorno pensò fosse giunto il tempo di lasciar la sua casa e andare per il mondo in cerca d'avventure. Così fece, ma in capo a un'ora eccolo rientrare di corsa, tutto trafelato e raccontare alla sua mamma, sbigottita: "Me ne andavo trotterellando per la via quando mi vidi sbarrare il passo da due strani giganti.

Uno era di gentile aspetto, sembrava benevolo, tant'era grazioso; ma l'altro era sgradevole e di sicuro malvagio, dalla voce penetrante, portava sulla testa una cosa rossa frastagliata; aveva due strane braccia che sventolava in aria come per spiccare il volo e una coda a pennacchio tutta arruffata". Questo raccontò con voce tremante il topolino che mai aveva visto prima di allora né gatti né galli.

"Il mostro", continuò, "scuoteva le braccia con tale forza che mi ha fatto tanta paura, perciò sono scappato a gambe levate, sebbene a malincuore, sì, perché avrei potuto fare amicizia con l'altro gigante, tanto bello e buono.

Aveva una pelliccia di soffice velluto, una coda lunga e morbida lo sguardo dolcissimo, e orecchie come le nostre. Era di certo pacifico e stavo per dargli il buongiorno quando il mostro, con i suoi schiamazzi assordanti, m'ha indotto alla fuga!"

Al che la madre replicò: "Figlio mio, quello che ti pareva tanto dolce era un gatto, il peggior nemico dei topi! Con le sue false moine voleva solo ingannarti e ti sarebbe piombato addosso per divorarti se l'altro non t'avesse salvato la vita. .

Era un gallo, e nonostante le apparenze, i galli non farebbero a un topo neppure graffietto.

D'ora in poi, bada a non giudicare mai più gli altri secondo il loro aspetto!".

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