Il cinghiale, il cavallo, e il cacciatore
- Alla scoperta del mito

- 16 mag
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C'era una volta un cinghiale che amava pascolare vicino ad un ruscello, lì infatti l'erba era altissima e buonissima e si poteva mangiare a volontà.
Vicino a lui c'era sempre un cavallo bianco bellissimo che solo soletto si saziava.
Un bel giorno il cinghiale infastidito dalla presenza del cavallo cominciò a calpestare la sua
erba e a intorpidire la sua acqua. Il cavallo si spostò senza dire nulla, il prato era enorme e c'era posto per entrambi.
Il giorno dopo alla stessa ora i due si incontrarono e la scena si ripeté, il cinghiale voleva l'erba tutta per sé è ripresa fare i dispetti al cavallo.
A questo punto il cavallo ormai stanco del comportamento del cinghiale andò dal cacciatore e gli disse che aveva un problema che solo lui poteva risolvere. Gli spiegò del cinghiale che gli disturbava il pranzo e che voleva giustizia.
Il cacciatore accettò il compito, ma impose al cavallo le condizioni di farsi mettere il morso e le briglie e di farsi montare in groppa.
Il cavallo acconsentì e giunti sul prato il cacciatore uccise il cinghiale.
L'equino ringraziò il cacciatore dicendo che grazie a lui ora era libero di pascolare in pace.
Il cacciatore non era però dello stesso avviso. Non scese dal cavallo e lo guidò verso la stalla, dove lo legò alla mangiatoia togliendogli ogni libertà.
Molte persone, mosse dalla collera per vendicarsi dei propri nemici, chiedono aiuto alle persone sbagliate, rimettendoci.



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